Sotto l’azzurro fitto
del cielo
qualche uccello di mare se ne va

né sosta mai
perché tutte le immagini portano scritto

“più in là!”




.

"Io dichiaro la mia indipendenza. Io reclamo il mio diritto a scegliere tra tutti gli strumenti che l'universo offre e non permetterò che si dica che alcuni di questi strumenti sono logori solo perché sono già stati usati"

Gilbert Keith Chesterton



26 giugno 2012

Violenza inaudita e attacchi violenti.

QUARTUCCIU -Cagliari VIOLENZA INaudita

Era entrato con l'auto in un megastore
Temendo il peggio gli massacrano l'auto

I vigilantes lo accerchiano e attaccano l'auto con un estintore. E quando arriva la volante lo porta al reparto di psichiatria

All'inizio sembra incredibile. Talmente irreale da sembrare uno spot, il trailer di un film sulla violenza urbana. Il fatto avviene a Quartucciu, in provincia di Cagliari, al centro Commerciale Le Vele. Un gruppo di addetti alla vigilanza accerchia un'auto entrata come se niente fosse nel centro commerciale. Un signore tranquillo esce da un negozio di telefonia. Ed entra nell'auto. Probabilmente la sua. A quel punto scatta la «follia» dei vigilantes che prima accerchiano l'auto con due panche in legno. E poi cominciano a battere sull'auto con una violenza inaudita. Urla il proprietario dell'auto. Urlano i vigilantes che picchiano sul parabrezza con un estintore. Che, ovviamente, rompe il vetro. Fine della scena. Con il signore tranquillo prima a terra. E poi su una panchina che, buono, buono, aspetta. La polizia è arrivata poco dopo con una volante, su cui ha fatto salire il proprietario dell'auto. Per accompagnarlo al reparto di psichiatria dell’ospedale di Is Mirrionis. L’auto è stata sequestrata.

I FATTI - «I fatti non sono quelli che sembrano», dice Marcello Manca direttore delle Vele. «Quel signore sembrava tranquillo ma giovedì scorso aveva ripetuto la stessa scena: lo avevano trovato all'interno dell'aerea portuale di Elas. Sempre con l'auto». L'autista è un trentenne dipendente tecnico di una azienda sanitaria del cagliaritano. «La vigilanza aveva cercato di tenerlo sotto controllo», racconta ancora Manca. Usando una violenza esagerata? Non bastava chiamare il caro attrezzi? «Aveva l'aria normale, non era agitato ma si capiva che qualcosa non andava. I vigilantes, prima della scena poi ripresa nel video, avevano cercato di mediare, di farlo ragionare. Ma lui era riuscito e eluderli e ficcarsi nella sua auto». Appunto sembra un signore tranquillo nella sua auto. «Ha avviato il motore e chiuso le sicure. Non eravamo in grado di prevedere cosa avrebbe fatto. Temendo il peggio e che partisse in velocità nel centro, abbiamo preferito le maniere brusche. Ma tutto si è concluso non appena s'è rotto il vetro e abbiamo tolto le chiavi dal cruscotto. Questo era l'obiettivo».

Redazione Online



 Questo articolo ridicolo, totalemnte estraniato dalla realtà ci da la misura di quanto la redazione del corriere abbia letteralmente perso la bussola.
Non sa più dare il giusto valore ai vari diritti dei vari soggetti, non ha la minimia idea di dove siano il buonsenso e la giustizia, è sprofondata in una spirale scandalistica che lo porta ad urlare al massacro e alla violenza praticamente a caso, rendendo di fatto prive di signficato queste parole.

Un altro esempio?
Mi ero ripromesso di far finta di nulla ma la stortura nella scala dei valori del corriere(e non solo) è totale e sistematica.


LA VIGILIA - Minacciose offese alla vigilia del Gay Pride di Roma. Nel giorno della grande festa di piazza che vorrebbe insegnare la tolleranza e la pacifica convivenza con chi è diverso, le frange estreme degli oltranzisti cattolici hanno alzato la voce contro gli omosessuali. Militanti del movimento Militia Christi, hanno affisso venerdì notte alcuni manifesti in via Cavour, nella Capitale, lungo il percorso del corteo gay. «No al Gay Pride» recitano i manifesti su cui campeggia una fotografia di papa Wojtyla; «No a Roma capitale dell'orgoglio omosessuale», ribadiscono altre locandine.


[...]

AGGRESSIONI OMOFOBE - L'attacco violento di Militia Christi arriva nel giorno della festa e a meno di 12 ore dalla manifestazione tenutasi venerdì sera in piazza Farnese per dire basta alle aggressioni omofobe. «Manifestazioni del genere, che rivendicano orgogliosamente comportamenti innaturali, sono un’offesa per chi ancora ha a cuore una sana visione antropologica della società - hanno commentato gli oltranzisti cattolici -, sono un modello nefasto per i giovani oltre ad essere deleterie verso chi sente dentro di sé tendenze omosessuali».

Redazione Roma Online 



 Fermiamoci a riflettere sulle parole utilizzate in questi due articoli, che non mi stupirei scoprire essere scritti dalla medesima persona.

 Primo articolo:

QUARTUCCIU -Cagliari VIOLENZA INaudita 
(O tentativo di immobilizzare un folle?)
  Era entrato con l'auto in un megastore (perchè secondo loro è normale questo) Temendo il peggio gli massacrano l'auto(vedremo dopo che non è affatto vero, ma si sa che i titolisti...) I vigilantes lo accerchiano e attaccano l'auto con un estintore. 
E quando arriva la volante lo porta al reparto di psichiatria(non perchè fosse realmente necessario, solo per uno sfizio dei violenti vigilantes, solo per aggingere violenza alla violenza...)
 
All'inizio sembra incredibile. Talmente irreale da sembrare uno spot, il trailer di un film sulla violenza urbana.(perbacco, ma la cosa irreale non è il tizio in auto che scorrazza dentro un edificio dove le auto non possono entrare?) Il fatto avviene a Quartucciu, in provincia di Cagliari, al centro Commerciale Le Vele. Un gruppo di addetti alla vigilanza accerchia(inizia qui a dare connotati negativi agli "aggressori" che accerchiano, come lupi feroci, come banditi...) un'auto entrata come se niente fosse(ecco, è questo l'irreale, è questa la stortura, è questo il fatto violento sbagliato) nel centro commerciale. Un signore tranquillo(notate l'uso degli aggettivi, verrà ripetuto fino alla nausea "tranquillo" come se l'agire con pacatezza autorizzasse ogni comportamento. Il giornalista ha già iniziato a difendere l'unico criminale) esce da un negozio di telefonia. Ed entra nell'auto.(falso, dal video si vede che prima di entrare viene fermato dai vigilantes che giustamente cercano di impedirgli di salire sull'auto a parole. Il tizo quindi quantomento è stato avvertito che non era il caso di ripartire... decide liberamente di ignorare il divieto ed eludendo i vigilantes riesce a salire in macchina) Probabilmente la sua(come probabilmente? ha le chiavi, la avvia... come fa ad avere dubbi su questa cosa e non, per esempio, su altre?). A quel punto scatta la «follia»(follia. Già da un giudizio netto, senza possibilità di redenzione o di altra lettura) dei vigilantes che prima accerchiano l'auto con due panche in legno. E poi cominciano a battere sull'auto con una violenza inaudita(ci risiamo. Tralasciando la sintassi, ma vedete come scrive? cosa scrive? inaudita se hai vissuto su Marte fino ad un minuto prima. Inaudita se sei sordo e cieco. Di inaudito c'è ben altro.  Le violenze di Assad in Siria come dovrebbero essere in questa scala di valori?). Urla il proprietario dell'auto. Urlano i vigilantes che picchiano sul parabrezza con un estintore. Che, ovviamente, rompe il vetro(ovviamente. Come se fosse ovvio solo al giornalista. In effetti l'unico motivo dell'utilizzo dell'estintore era appunto rompere il finestrino per poter raggiungere le chiavi e sottrarle ao proprietario(probabilmente...) della macchina). Fine della scena(fine della minaccia). Con il signore tranquillo prima a terra. E poi su una panchina che, buono, buono, aspetta. La polizia è arrivata poco dopo con una volante, su cui ha fatto salire il proprietario dell'auto. Per accompagnarlo al reparto di psichiatria dell’ospedale di Is Mirrionis. L’auto è stata sequestrata. (solo io trovo l'utilizzo nevrotico della punteggiatura fastidioso e irritante? Non è mica Mc Carthy)
I FATTI - «I fatti non sono quelli che sembrano», dice Marcello Manca direttore delle Vele. «Quel signore sembrava tranquillo ma giovedì scorso aveva ripetuto la stessa scena: lo avevano trovato all'interno dell'aerea portuale di Elas. Sempre con l'auto». L'autista è un trentenne dipendente tecnico di una azienda sanitaria del cagliaritano. «La vigilanza aveva cercato di tenerlo sotto controllo», racconta ancora Manca. Usando una violenza esagerata? Non bastava chiamare il caro attrezzi?(di inaudito c'è solo la voglia di chi scrive di fare disinformazione. Qui uno dei responsabili sta spiegando i fatti, le motivazioni che hanno spinto ad agire in un determinato modo e il giornalista che fa? ironizza e fa il saarcastico. Come se non avesse bisogno di ascoltare...) «Aveva l'aria normale, non era agitato ma si capiva che qualcosa non andava. I vigilantes, prima della scena poi ripresa nel video, avevano cercato di mediare, di farlo ragionare. Ma lui era riuscito e eluderli e ficcarsi nella sua auto». Appunto sembra un signore tranquillo nella sua auto.(sbalorditivo. Continua a ripetere che è tranquillo, come se fosse la cosa rilevante della situazione. Forse gli è sfuggito che è stato immobilizzato non perchè ha schiamazzato o fatto altro, ma perchè è entrato con un autovettura in un edificio dove la stessa non poteva circolare, mettendo in pericolo le vite dei presenti. Ma veramente il giornalista non ha capito di cosa si stava parlando?) «Ha avviato il motore e chiuso le sicure. Non eravamo in grado di prevedere cosa avrebbe fatto. Temendo il peggio e che partisse in velocità nel centro, abbiamo preferito le maniere brusche. Ma tutto si è concluso non appena s'è rotto il vetro e abbiamo tolto le chiavi dal cruscotto. Questo era l'obiettivo». (mi pare che il gionalista avesse tutti gli elementi per capire. O è tonto, o è da radiare)

Redazione Online (nemmeno si firma il coniglio)


Secondo articolo:


LA VIGILIA - Minacciose offese(se si riferisce ai manifesti no, nessuna minaccia, nessuna offesa. solo una frase al massimo non condivisibile o stupida) alla vigilia del Gay Pride di Roma. Nel giorno della grande festa di piazza che vorrebbe insegnare la tolleranza(infatti talmente tollerante che gli unici manifesti con scritto qualcosa di non condiviso sono stati... vabbè... mi viene in mente un "ama i tuoi nemici" o un "sopporta i molesti" o altre cose così,  un po' demodè. Tollerare solo chi la pensa come te è l'esatto opposto dell tolleranza, se è questa che vogliono insengare(sto divagando, scusate, concentriamoci solo sulle parole usate, pardon)) e la pacifica convivenza con chi è diverso, le frange estreme degli oltranzisti cattolici(non conosco Militia Christi ma qui ne viene data una descrizione un attimo di parte) hanno alzato la voce(hanno espresso la loro opinione e si sono fermati li, senza andare oltre) contro gli omosessuali(gay pride = omosessuali? Ne siamo sicuri? Tutti gli omosessuali condividono i metodi e le dinamiche del gay pride? Non mi pare proprio, ma guai a dirlo.). Militanti del movimento Militia Christi, hanno affisso venerdì notte alcuni manifesti in via Cavour(quindi niente violenzae o urla scomposte. Solo affisso), nella Capitale, lungo il percorso del corteo gay. «No al Gay Pride» recitano i manifesti su cui campeggia una fotografia di papa Wojtyla(fotografia usata perchè la frase citata è proprio di GPII.); «No a Roma capitale dell'orgoglio omosessuale», ribadiscono altre locandine.

AGGRESSIONI OMOFOBE - L'attacco violento di Militia Christi(quale attacco violento? Se per caso uno di Militia avesse colpito con una spranga un gay che aggettivi sarebbero stati usati? Se le parole hanno ancora un senso, non si può dire che questo sia un attacco e neppure che sia violento) arriva nel giorno della festa(eccerto, sono tutti gai di la) e a meno di 12 ore dalla manifestazione tenutasi venerdì sera in piazza Farnese per dire basta alle aggressioni omofobe. «Manifestazioni del genere, che rivendicano orgogliosamente comportamenti innaturali, sono un’offesa per chi ancora ha a cuore una sana visione antropologica della società - hanno commentato gli oltranzisti cattolici -, sono un modello nefasto per i giovani oltre ad essere deleterie verso chi sente dentro di sé tendenze omosessuali».

Redazione Roma Online 


Stessa dinamica.
Stessa confusione in testa.
Stessi giochetti che non fanno onore al corriere.

Poi uno legge i commenti, basta una pagina, e non può che restare basito.













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