Sotto l’azzurro fitto
del cielo
qualche uccello di mare se ne va

né sosta mai
perché tutte le immagini portano scritto

“più in là!”




.

"Io dichiaro la mia indipendenza. Io reclamo il mio diritto a scegliere tra tutti gli strumenti che l'universo offre e non permetterò che si dica che alcuni di questi strumenti sono logori solo perché sono già stati usati"

Gilbert Keith Chesterton



02 giugno 2012

L’ultima ricetta green

Meno culle, meno CO2
L’ultima ricetta green

Nove contromisure immediate per fermare il surriscaldamento. Anche il controllo delle nascite

Nove contromisure immediate per fermare il surriscaldamento. Anche il controllo delle nascite

Ogni giorno altri 220 mila esseri umani arrivano a popolare il fragile e già affollatissimo pianeta Terra. A ottobre abbiamo toccato quota 7 miliardi, appena 2 miliardi in meno delle tonnellate di CO2 che riversiamo ogni anno in atmosfera. Un quantitativo che, sostengono gli scienziati, senza misure immediate di contenimento arriverà ad almeno 18 miliardi di tonnellate nel 2062, ben oltre il limite fissato per evitare lo scioglimento dei ghiacci in Groenlandia e tutto quello che ne conseguirebbe. Non stupisce, quindi, se oggi torna ad affiorare una tesi antica: siamo troppi, il pianeta non reggerà, ogni lotta in difesa della Terra passa dalla pianificazione familiare, anche o soprattutto nei Paesi del Terzo mondo.
SIAMO TROPPI - A rilanciarla è stato, tra gli altri, un romanzo di grande successo, quel Freedom (o Libertà, Einaudi editore) di Jonathan Franzen che lo scorso anno ha sbancato le classifiche letterarie, raccontando le battaglie di un lobbista-ambientalista americano che vorrebbe diminuire il tasso di fertilità del mondo intero. Tesi che il mese scorso è stata sposata anche dalla prestigiosa Royal Society inglese, una delle più antiche istituzioni scientifiche al mondo, fondata nel 1660: «Per evitare catastrofi economiche e ambientali una delle misure indispensabili è la stabilizzazione della popolazione mondiale, oltre che una riduzione dei consumi nei Paesi più ricchi», sostiene in un documento ufficiale, ricordando che i Paesi in via di sviluppo aggiungeranno l’equivalente di una città di un milione di abitanti ogni cinque giorni per i prossimi decenni. Conclusione: «La salute riproduttiva e la pianificazione familiare devono entrare nei programmi politici nazionali e internazionali», si augura la Royal Society.
DONNE SENZA SCELTA - Nell’ultimo numero della sua rivista, scende ora in campo anche la più antica organizzazione ambientale degli Stati Uniti, il Sierra Club, che dedica al tema una ricerca e il grafico riproposto. Nel cosiddetto «triangolo di stabilizzazione» si intravedono nove strisce, ognuna corrispondente a 25 miliardi di tonnellate di CO2 che potremmo evitare di immettere in atmosfera nei prossimi 50 anni se prendessimo nove contromisure immediate. Tra queste, il controllo delle nascite, efficace tanto quanto il ricorso a fonti di energia alternativa o auto ibride. Un dato su tutti chiarisce il tema del dibattito. Non si tratterebbe, come avvenuto in passato, di imporre rigide politiche del figlio unico (che poi rischia di essere «misteriosamente» sempre maschio), ma di permettere a quei 215 milioni di donne che non hanno accesso a metodi contraccettivi (dati Onu) di poter invece fare una scelta. L’accesso ai contraccettivi, secondo il Sierra Club, permetterebbe di ridurre di due terzi le gravidanze indesiderate, da 75 a 22 milioni l’anno. Misura alla quale si dovrebbe aggiungere una corretta educazione sessuale in tutte le scuole del mondo.

Fonte


LoL

Ma c'è davvero ancora chi crede a questa storia?
Non siamo in troppi su un pianeta fragile e sovraffollato.

La verità è che abbiamo uno stile di vita che è tutto meno che sobrio.

La colpa non è della povera donna in Nigeria che fa figli perchè non ha strumenti di contraccezione(sic!) ma delle quintalate di carne che mangio e di tutte le volte che prendo l'auto per andare a comprare il pane sottocasa.

Che poi non capisco come mai sia sempre colpa della donna in Nigeria mentre il fatto che il nostro PIL debba essere per forza in crescita non desta sospetti a nessuno.

Se il PIL deve crescere all'infinito ovvio che la cosa non regge, a meno di basare il PIL su cose non reali, come è successo con FB, e si sono visti i risultati.


Ma in quanti contestano questa cosa? Qualcuno c'è, per carità, ma non è una perplessità vissuta e condivisa.

Sulla bomba demografica invece almeno una volta ogni sei mesi il corsera fa il suo bell'articoletto.
Altro che ultima ricetta Green... Malthus è vecchiotto.



Più che altro gli ultimi studi dell'ONU ci dicono che:

Small variations in fertility can produce major differences in the size of populations over the long run. 
The high projection variant, whose fertility is just half a child above that in the medium variant, produces a world population of 10.6 billion in 2050 and 15.8 billion in 2100.
The low variant, whose fertility remains half a child below that of the medium, produces a population that reaches 8.1 billion in 2050 and declines towards the second half of this century to reach 6.2 billion in 2100. For long-term trends the medium variant is taken as reference.
The medium-variant projection for 2050 is more certain than for 2100 because people who will be 40 years and older in 2050 are already born.
According to the medium variant, it will take 13 years to add the eighth billion, 18 years to add the ninth billion and 40 years to reach the tenth billion. According to the high variant, an additional billion would be added every 10 or 11 years for the rest of this century.*







* 2010+13+18+40 e arriviamo al 2081 con 10mld di persone. Poi i tassi di crescita si quadruplicano, quando prima si stavano dimezzando. Strano*¹ ma prendiamo per vero.Più che altro non si accorda con la proiezione, sempre dell'ONU che c'è qui sotto, presa dallo stesso dossier.


*¹In realtà strano non è, le politiche dell'ONU sono abbastanza a favore del controllo demografico della popolazione, uno studio che dice che la popolazione raggiunge un plateau... Ma questa è una mia considerazione basata sulla mia scarsa fiducia nell'ONU. (perchè in Libia si e in Siria no? Ecco, diciamo che l'ONU mi sembra seguire molto interessi suoi particolari...)





Fonte



 Qui sotto un interessante dossier in merito.
Dossier interessante in merito .

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