Sotto l’azzurro fitto
del cielo
qualche uccello di mare se ne va

né sosta mai
perché tutte le immagini portano scritto

“più in là!”




.

"Io dichiaro la mia indipendenza. Io reclamo il mio diritto a scegliere tra tutti gli strumenti che l'universo offre e non permetterò che si dica che alcuni di questi strumenti sono logori solo perché sono già stati usati"

Gilbert Keith Chesterton



14 aprile 2012

Donne.




 
Le donne cancellate dalla storia 
E non dite che la religione non c’entra
Beninteso, non perché la cosa non sia vera. Quello che le donne hanno detto, scritto e fatto è certamente qualcosa che la storia non ha registrato.
Sin dal suo nascere, del resto, il movimento femminista ha fondato le sue rivendicazioni sulla denuncia della cancellazione, da parte degli uomini, del contributo femminile alla storia della civiltà e della cultura. Quello che mi ha colpito non è, dunque, questa ulteriore (oggi, direi, ormai scontata) denuncia. E’ la tesi sostenuta dalla Hughes, secondo la quale sarebbe esistita un’età dell’oro (sconosciuta, dice, alla maggior parte di noi) nella quale le donne avrebbero potuto realizzarsi, raggiungendo i loro obiettivi e il successo con il sostegno della religione.
Secondo la Hughes, infatti, la religione sarebbe un bersaglio facile (e sbagliato) delle accuse di repressione e misoginia. In realtà le donne avrebbero avuto spesso la possibilità di realizzarsi nella sfera del sacro, e di conseguenza in quella socio-politica, grazie non alla forza fisica ma al loro cervello. Seguono gli esempi, tra i quali quello di Teodora, imperatrice di Bisanzio, sul quale vale la pena soffermarsi.
Teodora (una ex ballerina dai costumi molto chiacchierati) divenne imperatrice a seguito del matrimonio con l’imperatore Giustiniano. E raggiunta questa posizione (a garantirle la quale in verità non è chiaro quale ruolo abbia avuto la religione), secondo la Hughes sarebbe diventata anche legislatrice, avrebbe introdotto nuove leggi e sarebbe arrivata nientedimeno che a collaborare con il marito al Codice Giustinianeo: il testo, dice Hughes, che sta alla base di gran parte del diritto europeo. Senonchè, a prescindere dal fatto che alla base del diritto europeo non sta il Codice, ma l’intera grande compilazione giustinianea -il Corpus Iuris Civilis- del quale il Codice è solo una parte, il fatto è che la compilazione del Codice, così come delle altre parti della compilazione, venne affidata da Giustiniano a una commissione composta dai migliori giuristi dell’epoca, sotto la direzione di Triboniano. Della presunta attività legislativa di Teodora non esiste traccia alcuna. Né ripeto, si capisce cosa c’entri il sostegno della religione (nella specie cristiana) a queste sue presunte realizzazioni.
Non mi soffermo sugli altri esempi, se non per osservare che se contengono la quantità per così dire di sviste contenute nelle notizie su Teodora, difficilmente possono portare argomenti a sostegno della tesi di fondo. Quel che mi sembra interessante, in questo articolo, è qualcosa che va al di là della pertinenza degli esempi portati a suo sostegno, ed è il ruolo dalla religione nel determinare la condizione e le possibilità di realizzazione delle donne.
Per cominciare, a me pare si debba dire che c’è religione e religione, e personalmente non mi sento, per mancanza di competenza, di discutere di Islam o di Buddismo. Ma quantomeno per quanto riguarda la religione cristiana, mi sembra che la tesi della Hughes urti contro la realtà di una misoginia difficilmente contestabile.
Mi limito ad alcuni esempi, tratti da opere dei Padri della Chiesa: l’elenco delle loro invettive contro le donne sarebbe troppo lungo:
“Donna, tu sei la porta del diavolo”,
dice Tertulliano.
Per Clemente Alessandrino
“a ogni donna reca vergogna il solo pensare che è donna”
e “le donne debbono cercare la saggezza, come gli uomini, anche se gli uomini sono superiori e hanno in ogni campo il primo posto, a meno che non siano troppo effeminati.”
Per Origene
“è veramente maschio colui che ignora il peccato, ossia la fragilità femminile”,
e “la donna rappresenta la carne e le passioni, mentre l’uomo è il senso razionale e l’intelletto”.
Secondo Giovanni Crisostomo
“la mente della donna è alquanto infantile”.
Ma è con Agostino, forse, che il cristianesimo raggiunge l’apice della misoginia. La conversione è vista da Agostino come liberazione dal desiderio, dalle tentazioni della carne, e lo stato di grazia può essere raggiunto solo esorcizzando la donna.
“Non c’è nulla che io debba fuggire più del talamo coniugale – scrive nei Soliloquia – niente getta più scompiglio nella mente dell’uomo delle lusinghe della donna, e di quel contatto dei corpi senza il quale la sposa non si lascia possedere.”
Dunque “poiché non avete altro modo di avere dei figli acconsentite all’opera della carne solo con dolore, poiché è una punizione di quell’Adamo da cui discendiamo.”
Mi fermo qui, anche se potrei continuare. Ma mi piacerebbe sapere cosa ne pensate: qual è il ruolo della religione in generale (per chi ha competenza in materia di religioni diverse dal cristianesimo)? E qual è stato e qual è, anche oggi, quello della religione cristiana?

fonte


Articolo pessimo, proprio contenutisticamente; per due volte ci assicura che ci sarebbero molti altri argomenti a sostegno della sua tesi ma che non è il caso di analizzarli. Dovremmo crederle sulla fiducia, quindi. Non c'è che dire.
Senza contare che l'articolo originale parla marginalmente della religione, soffermandosi maggiormente su un concetto generale, di donne cancellate dalla storia.

 Boh.
La Eva c'aveva un po' voglia di rompere le palle, si vede.

In effetti però non ci sono figure femminili degne di nota nella storia della Chiesa.


Poi c'è lei, certo, Maria, ma era sempre rappresentata sottomessa all'uomo, mai elevata.




























Si ma poi basta, in effetti, solo lei.





Santa Rita da Cascia

Sant' Anna 
Santa Lucia
Santa Barbara
Santa Chiara
Santa Teresa di Lisieux, dottore della Chiesa

Sant' Agata
Santa Laura di Cordova
Santa Teresa d'Avila, dottore della Chiesa

Santa Caterina da Siena, Dottore della chiesa, patrona d'Italia
Santa Sara 
Beata Diana degli Andalò
Santa Giulia
Santa Cecilia
Sant' Agnese
Sant' Agata
Santa Brigida di Svezia
Sante Barbara Kim e Barbara Yi
Santa Caterina d'Alessandria 
Santa Damaride
Santa Dafrosa di Roma
Santa Daria
Santa Demetria di Roma


Sant' Elisabetta d'Ungheria
Sant' Edvige
Santa Francesca Romana
Santa Fabiola di Roma
Santa Geltrude (Gertrude) la Grande
Santa Giovanna Francesca de Chantal
Santa Hunna
Santa Ia 

Beata Ifigenia di S. Matteo
Beata Jutta (Giuditta) di Sangerhausen
Santa Kinga (Cunegonda)
Santa Laura di Cordova
Santa Maria Maddalena

Santa Monica
Santa Natalia e compagni
Santa Natalia di Tolosa
Beata Oda
Sant' Odilia (Ottilia) di Hohenbourg
Santa Odrada
Sante Perpetua e Felicita
Sante Palazia e Laurenzia   

Santa Quiteria
Santa Rita da Cascia 

Santa Radegonda 

Santa Sabina e sorelle
Beata Salomea da Cracovia
Beata Sancia del Portogallo
Santa Tecla
Santa Taziana di Roma
Santa Ubaldesca Taccini
Santa Valdetrude
Sante Valeria e compagne
Santa Wang-Hoei 

Santa Wivine
Santa Xenia
Santa Yi Zhenmei
Santa Zdislava 

Santa Zaira

 In ordine alfabetico, alcune.


'A Eva, ma famme'l piacere, va...


C'è un bellissimo libro di un Giuseppe, Donne nel Medioevo. Il genio femminile nella storia del popolo di Dio.
Ma non può certo parlare in nome di tutta la Chiesa, il pensiero ufficiale non lo permetterebbe mai.

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