Sotto l’azzurro fitto
del cielo
qualche uccello di mare se ne va

né sosta mai
perché tutte le immagini portano scritto

“più in là!”




.

"Io dichiaro la mia indipendenza. Io reclamo il mio diritto a scegliere tra tutti gli strumenti che l'universo offre e non permetterò che si dica che alcuni di questi strumenti sono logori solo perché sono già stati usati"

Gilbert Keith Chesterton



10 novembre 2010

9-11-89

Quelli che puoi vedere e toccare sono i piu' facili da abbattere.
Basta un piccone.
Ma quelli nella testa delle persone?
Basta un piccone.
Prima assicurati di trovare un complice che lo sappia usare altrettanto bene.
Ti servira' per uscire di cella.

Tornando a noi.

Siamo sicuri che oggi ci siano meno muri che nell'89?
Ovvero, nel frattempo, non ne abbiamo alzati altri, nelle nostre teste?



09 novembre 2010

Dichiarazione islamica dei diritti dell'uomo (Approved by ONU) Parte Seconda

Articolo 13
Il lavoro è un diritto garantito dallo stato e dalla società ad ogni persona abile a lavorare. Ognuno è libero di scegliere il lavoro che ritiene migliore e che soddisfa i propri interessi e quelli della società. Il lavoratore ha il diritto alla salute e alla sicurezza nonché ad ogni altra garanzia sociale. Non gli può essere assegnato un lavoro al di là delle proprie capacità né si può assoggettarlo a violenza o sfruttamento. Egli ha il diritto - senza alcuna discriminazione tra maschi e femmine - ad un equo salario per il suo lavoro così come alle vacanze e alle promozioni che merita. Da parte sua, egli è tenuto a impegnarsi meticolosamente nel suo lavoro. Nel caso in cui i lavoratori e gli impiegati siano in disaccordo su questa o quella materia, lo stato interverrà per risolvere il conflitto, confermare i diritti e assicurare la giustizia in modo equo.

Articolo 14
Ognuno ha il diritto a guadagni legittimi senza monopolio, inganno o violenza sugli altri. L'usura (riba) è assolutamente vietata.

Articolo. 15
a) Ognuno ha il diritto alla proprietà acquisita in modo legittimo ed eserciterà i relativi diritti senza pregiudizio per se stesso, gli altri o la società in generale. L'espropriazione non è consentita tranne che per esigenze di pubblico interesse e dietro pagamento di un immediato ed equo indennizzo.
b) La confisca e la riduzione della proprietà è proibita tranne che per necessità dettata dalla legge.


Articolo 16
Ognuno ha il diritto di godere dei frutti dellapropria produzione scientifica, letteraria, artistica o tecnica nonché di proteggere gli interessi morali e materiali che ne derivano, a condizione che tale produzione non sia contraria ai principi della Shari'ah.
He... devo aggiungere altro? Si spiega da solo.
Non esiste liberta' di parola. Ne' di ricerca. Ne' di altro.


Art. 17
a) Ognuno ha il diritto di vivere in un ambiente sano, immune dal vizio e dalla corruzione morale, in un ambiente che favorisca il suo autosviluppo; incombe alla stato e alla società in generale il dovere di rispettare tale dirtto.
Chi decide cos'è il vizio? Indovinate...L'omosessualita', per esempio, e' viziosa? etc..
b) Ognuno ha il diritto all'assistenza medica e a ogni pubblica agevolazione fornita dalla società e dallo stato nei limiti delle loro risorse disponibili.
c) Lo stato assicurerà il diritto dell'individuo a una vita dignitosa che gli consenta di rispondere a tutte le esigenze proprie e a quelle dei suoi dipendenti, compresa l'alimentazione, il vestiario, l'alloggio, l'educazione, le cure mediche e ogni altro bisogno essenziale.

Articolo 18
a) Ognuno ha il diritto di vivere nella sicurezza per sé, la propria religione, i propri dipendent, il proprio onore e la propria proprietà.
Negli Emirati Arabi, ad esempio, proprio qualche settimana fa sono stati arrestati 2 preti e un po' di fedeli, cristiani, per aver osato dire una messa. Di nascosto, perche' e' reato. E non si possono introdurre bibbie. E se hai croci al collo, te la fanno togliere.
b) Ognuno ha il diritto alla privacy nella conduzione dei sui affari, nella sua casa, in famiglia e per questo attiene alla sua proprietà e alla sua rete di relazioni. Non è consentito svolgere spionaggio su di esso, porlo sotto sorveglianza o infamare il suo buon nome. Lo stato deve proteggerlo da interferenze arbitrarie.
c) L'abitazione privata è assolutamente inviolabile. Non vi si può accedere senza permesso dei suoi abitanti o in maniera illegale, né può essere demolita o confiscata e il suo arredamento asportato.

Articolo 19
a) Tutti gli individui sono eguali di fronte alla legge, senza distinzione tra il legislatore e il cittadino.
b) Il diritto di ricorrere alla giustizia è garantito a tutti.
c) La responsabilità è strettamente personale.
d) Non c'è crimine o punizione al di fuori di quanto previsto dalla Shari'ah. Un imputato è innocente fino a che la sua colpa non sia provata in equo processo nel quale egli disponga di tutte le garanzie della difesa.
...

Articolo 20
Non è consentito arrestare illegalmente un individuo o restringere la sua libertà, esiliarlo o punirlo. Non è consentito assoggettarlo a tortura fisica o psicologica o a qualsiasi forma di umiliazione, crudeltà o indegnità. Non è consentito sottoporre un individuo ad esperimenti medici o scientifici senza il suo consenso o a rischio della sua salute o della sua vita. Né è consentito promulgare leggi di emergenza che prevedano interventi d'autorità per tali azioni.

Articolo 21
La presa di ostaggi sotto qualsiasi forma e per qualsiasi motivo è espressamente vietata.

Articolo 22
a) Ognuno ha il diritto di esprimere liberamente la propria opinione in un modo che non contravvenga ai principi della Shari'ah.
Vi ricordate la blogger iraniana fatta fuori dal regime? Avete presente i giornalisti costretti a fuggire dai loro paesi, perche' su di loro pende una condanna a morte? Tutto regolare. Di che ci preoccupiamo?

b) Ognuno ha il diritto di sostenere ciò che è giusto e propagandare ciò che è buono e mettere in guardia contro ciò che è sbagliato e malvagio in conformità con le norme della Shari'ah Islamica.
c) L'informazione è una necessità vitale per la società. Essa non può essere sfruttata o distorta in modo tale da violare la sanità e la dignità dei Profeti, minare i valori morali e etici o disintegrare, corrompere o inquinare la società o indebolirne la fede.
d) Non è consentitto suscitare odio nazionalistico o ideologico o comunque incitare a qualsiasi forma di discriminazione razziale.
Questo articolo e' tutto una perla.

Articolo 23
a) Autorità è fiducia; il suo abuso o il suo malevolo esercizio è assolutamente vietato, affinché i diritti umani fondamentali possano essere garantiti.
b) Ognuno ha il diritto di partecipare, direttamente o indirettamente alla amministrazione dei pubblici affari del suo paese. Egli ha anche il diritto di assumere cariche pubbliche con le disposizioni della Shari'ah.
Hei, hei, hei, ma l'articolo 1? Tutti gli uomini sono uguali.. E qui mi si dice che solo con le disposizioni della Shari'ah si puo' accedere alle cariche pubbliche. Adesso, non sono un esperto, ma posso immaginare che la Shari'ah sia poco tenera in merito? Posso avere qualche sospetto che la vita di un politico non islamico, o comunque non conforme alla Shari'ah sia quantomeno difficile?

Articolo 24
Tutti i diritti e le libertà enunciate nelle presente Dichiarazione sono soggette alla Shari'ah Islamica.

Articolo 25
La Shari'ah Islamica è la sola fonte di riferimento per l'interpretazione di qualsiasi articolo della presente Dichiarazione.
Ma non potecate dirmelo prima? Io sto qui a leggermi tutto, a commentarlo piu' o meno bene, e voi mi dite che questo foglietto posso usarlo per pulirmi il culo, tanto voi avete la Shari'ah. Pardon, NOI abbiamo la Shari'ah. Siamo anche noi nell'ONU.














Ditemi voi se e' normale tutto questo.
Se e' tollerabile.
Se vivreste mai in uno stato con delle leggi del genere?
Io no.

Lascereste che i vostri figli vivano in uno stato con delle leggi del genere?
Io no.
E lo sapete che in Inghilterra esistono i tribunali islamici che possono giudicare chi lo richiede secondo la Shari'ah.

E chiunque approva, appoggia, preferisce la Shari'ah, non puo' che rinnegare i diritti universli dell'uomo. Non dimentichiamocelo mai.

06 novembre 2010

64.753.

64.753, solo in 11 mesi, i bambini sfruttati sessualmente
La denuncia dell'Associazione Meter, da oltre 20 anni al fianco dell'infanzia
di don Fortunato Di Noto


ROMA, mercoledì, 3 novembre 2010 (ZENIT.org).-
E’ un numero – fino ad oggi – che raccoglie una triste promessa: è un debito che abbiamo tutti nei confronti di 64.753 bambini che abbiamo contato uno per uno dal 1 gennaio ad oggi (3 novembre c.a.). E’ il risultato delle segnalazioni ufficiali che abbiamo inoltrato alle autorità di Polizia di tutto il mondo.
Solo in 11 mesi. 64.753 bambini tutti depredati e sfruttati sessualmente. Violenze indicibili al limite della fantasia, dell’horror sessuale che annienta la più tenue e delicata dignità dei piccoli. Una età compresa tra i pochi giorni di vita e i 12 anni (nella loro prepubertà) età preferita dai pedocriminali, perché non possiamo dire che i pedofili non sono “criminali” che distruggono per sempre la vita dei bambini.
Fino ad oggi questo immane numero – raccolto dalla Associazione Meter onlus (www.associazionemeter.org), impegnata da sempre a tutela dell’infanzia, contro ogni forma di abuso e lo sfruttamento sessuale dei bambini sembra rimanere nel sottaciuto silenzio. Quei volti – visti uno per uno – non detenuti in nessun data base associativo, per rispetto della legge, ma segnalati alle autorità giudiziarie – chiedono giustizia. E impressiona il fatto – a quanto da noi conosciuto – che nessuno di quei bambini ha sporto denuncia, abbia avuto il modo di chiedere giustizia e il sospetto è che non sappiamo chi siano, dove siano e quale sia la loro storia.
Sono piccole storie che non possiamo far vedere – anche se sono sotto gli occhi di tutti. E’ il racconto del dolore di tante storie di sfruttamento: ogni fotogramma, ogni video denunciato è l’impressionante racconto di un corpo innocente reso merce, oggetto dell’oggetto del desiderio di sfruttamento sessuale. Perversione assoluta di un male assoluto che incide nella vita per sempre.
64.753 silenziose vittime. Per questo abnorme fenomeno che coinvolge i bambini, non dovremmo mai contrapporci; ma nella ricerca della verità, della giustizia e della riparazione del danno e aggiungo della riconciliazione sociale e spirituale, tutti dovremmo impegnarci non solo per dare voce e sostegno, o migliorare le leggi e farle applicare in tutti i Paesi del mondo, ma anche per promuovere una rinnovata educazione. E se su 64.753 vittime, poi qualcuna ci scrive, raccontando la sua storia e ringraziandoci per il sostegno allora abbiamo raggiunto ciò che desideravamo: esiste ancora, non perché sopravvissuta, ma perché riamata di un amore vero.
Una vittima abusata – che mi contattò via chat attraverso un rinomato social network – mi disse che era una di quelle bambine anonime e che a causa dell’abuso non riusciva più a parlare: il demone dell’abuso le aveva tolto anche la parola. Ebbene solo lì riusciva a comunicare con me – sacerdote, della Chiesa che è impegnata a contrastare gli abusi con fermezza e decisione – a raccontare la sua devastante storia. Ci siamo incontrati di persona e mi commuove il fatto che mi disse: “solo con te ho riacquistato la parola e ho parlato”. Segno questo che non bisogna tacere, segno visibile che è possibile dare un nome e cognome al dramma di 64.753 vittime.

Fonte



Stavo per scrivere una nota polemica, potete immaginarne il contenuto.
Pero' no.
Ho deciso che la notiza dev'essere questa e basta.
64.753.



05 novembre 2010

Perché giornali e TV non ne parlano mai?

ROMA, mercoledì, 3 novembre 2010 (ZENIT.org).- Nel gennaio 2010 l’Onu ha lanciato un grido d’allarme nel suo “World Population Ageing 2009” (la popolazione del mondo invecchia): per la prima volta nella storia, entro il 2045 le persone sopra i 60 anni supereranno i bambini, perchè crescono del 2,6% all’anno, tre volte più velocemente rispetto alla crescita normale della popolazione.
Tale invecchiamento accomuna sia i Paesi ricchi che quelli in via di sviluppo. Nella maggioranza degli Stati al mondo gli abitanti diminuiscono, cioè ci sono più anziani che bambini. La Cina - che per legge ha sposato la politica del figlio unico - sperimenta le tremende ripercussioni sociali che tale scelta suicida provoca: oggi mancano in Cina milioni di donne in età di matrimonio, poiché tutte le coppie volevano il figlio maschio e le bambine venivano e vengono eliminate alla nascita! Il documento del Palazzo di Vetro segnala come il drammatico crollo demografico dell’umanità avrà conseguenze molto gravi in campo sociale ed economico. Cioè ci saranno meno soldi per il welfare, meno per le pensioni, meno per la sanità e per curare gli anziani.  
Benedetto XVI segnala al n.28 della “Caritas in veritate” come la questione demografica influisce sullo sviluppo: “L'apertura alla vita è al centro del vero sviluppo. Quando una società s'avvia verso la negazione e la soppressione della vita, finisce per non trovare più le motivazioni e le energie necessarie per adoperarsi a servizio del vero bene dell'uomo. Se si perde la sensibilità personale e sociale verso l'accoglienza di una nuova vita, anche altre forme di accoglienza utili alla vita sociale si inaridiscono. L'accoglienza della vita tempra le energie morali e rende capaci di aiuto reciproco”.
L’ideologia anti-natalista degli organismi dell’Onu sta dando i suoi frutti di morte. Tutti ricordiamo come 30-40 anni fa si parlava di “boom demografico” e di un’Italia che “soffocava” per i troppi bambini. Fare meno figli era considerato benefico per la società e circolava lo slogan: “Meno figli più sviluppo”. Oggi l’Onu dice esattamente il contrario: più figli e più sviluppo, più produzione di ricchezza! Ma allora, aveva ragione Paolo VI con la sua “Humanae Vitae” (nel 1968), enciclica attaccata da una canea di voci abbaianti e offensive, provenienti anche dall’interno del mondo cattolico. Pare proprio di sì. Insomma, dobbiamo augurarci di avere lunga vita, per vedere che i Papi avevano ragione. Meglio crederci subito, fin dall’inizio.   
La nostra Italia è uno dei Paesi che più soffrono per la scarsa natalità. Secondo i dati Istat del 2008 il nostro Paese ha un tasso di fertilità di 1,37 figli per donna, mentre il livello minimo per assicurare almeno la parità fra nati e morti è di 2-2,1 figli. Nessun Paese europeo ha queste nascite, solo la Francia registra 2 figli per donna, grazie alle molte politiche di sostegno della maternità fatte dai vari governi fin dagli anni Settanta. I Paesi scandinavi e l’Irlanda sono ad un livello leggermente inferiore. Proprio per le scarse nascite, gli abitanti del nostro Paese aumentano solo perché abbiamo circa tre milioni di “terzomondiali” tra noi che hanno un alto tasso di fertilità. Nel 2009, sempre secondo l’Istat sono nati in Italia 80.000 bambini di immigrati su 560.000. Anche se fra loro si nota una progressiva diminuzione delle nascite, man mano che si integrano nella nostra società e cultura dominante.
Il demografo Gian Carlo Blangiardo, ordinario di demografia all’Università di Milano Bicocca, afferma che  (“Avvenire”, 1 ottobre 2010) ci vogliono sostanziose politiche a sostegno della famiglia e della natalità, per cambiare questa tendenza suicida: occorrono 16 miliardi di Euro, anche investiti gradualmente, e il governo deve trovarli, spiegando agli italiani perché deve limitare altre spese. Infatti c’è “il rischio per l’Italia di un punto di non ritorno”. E spiega: “Quando in Italia nascevano un milione di bambini l’anno, 25 anni dopo c’erano mezzo milioni di madri potenziali. Tra 25 anni le madri potenziali saranno 250.000. O faranno quattro figli ciascuna, ma non credo, oppure, anche con le migliori politiche produrremo numeri inconsistenti”.
Mi chiedo: perché questo tema non viene mai o quasi mai discusso, studiato, commentato in giornali e televisioni? Ogni sera siamo sommersi dalle chiacchiere dei talk-show televisivi, i giornali portano ogni giorno editoriali e commenti su problemi di attualità. Le “culle vuote”, che nel 2004 il Presidente Ciampi aveva definito “la più grande disgrazia dell’Italia oggi”, è semplicemente ignorato. Forse perché è un tema scomodo. Bisognerebbe infatti anche parlare di quanti bambini italiani in meno nascono in Italia a causa dell’aborto e del divorzio, le due nefaste leggi suicide del nostro popolo e della nostra Italia. Ma anche questo è un argomento tabù.

Fonte




Interessantissimo articolo. Che fa il paio con questo di qualche giorno fa.



Il pericolo per il mondo è la sottopopolazione, non il contrario.
E’ probabile che la popolazione mondiale comincerà a decrescere intorno al 2070. Verso la metà del secolo il numero dei bambini sotto i cinque anni diminuirà di 49 milioni rispetto all’attuale, mentre le persone sopra i sessanta anni cresceranno di un miliardo e duecento milioni.

New York (AsiaNews/Agenzie) - Phillip Longman, uno dei più grandi specialisti di demografia del mondo, lancia dalle pagine di “Foreign Policy” un allarme che appare sicuramente in controtendenza rispetto a quanto affermato da note organizzazione ecologiste mondiali, e agli indirizzi delle Agenzie internazionali. “Non molto tempo fa, ci è stato detto con un certo allarme che la crescita globale della popolazione porterebbe inevitabilmente il mondo alla carestia” – ha scritto Phillip Longman nel numero di novembre della rivista. “Ma a causa della continua caduta del tasso di nascite, l’umanità si troverà di fronte alla prospettiva concreta di una decrescita demografica tanto veloce – se non più veloce – di quella che è stata la crescita”.
E’ vero che nell’insieme la popolazione mondiale crescerà più o meno di un terzo, nei prossimi quaranta anni, da sei miliardi e 900 milioni a nove miliardi e cento milioni, secondo le stime del Dipartimento delle Nazioni Unite che si occupa di popolazione, “ma sarà una crescita molto diversa da quella precedente; non portata da più nascite, bensì da un aumento nel numero di persone anziane. In realtà la popolazione globale di bambini al di sotto dei cinque anni diminuirà di 49 milioni verso la metà del secolo, mentre gli ‘over 60’ cresceranno di un miliardo e duecento milioni”.
La popolazione della Russia è già più bassa di sette milioni di persone rispetto al 1991. Per quanto riguarda il Giappone, gli esperti hanno calcolato che l’ultimo bambino giapponese potrebbe nascere nell’anno 2959, se  il basso tasso di fertilità di 1,25 bambini per donna rimane invariato, fa notare Longman, che aggiunge: “Le giovani donne austriache dicono nei sondaggi che la loro famiglia ideale è composta di meno di due bambini, abbastanza per rimpiazzare loro stesse, ma non i loro partners. A livello mondiale c’è un 50 per cento di probabilità che la popolazione mondiale comincerà a declinare verso il 2070, secondo uno studio recente pubblicato su ‘Nature’. E nel 2150, secondo una proiezione dell’Onu la popolazione globale sarà la metà di quello di oggi”.

Fonte




Direi che e' il caso di interrogarsi su questi temi.
Su dove stiamo andando e come ci stiamo andando.
Gli scenari qui presentati sono inquietanti, anche se si tratta sempre di stime e proiezioni, come del resto anche per il Global Warming (che tra l'altro, adesso si chiama Global Changing, perche' pare che il Warming, dopotutto, non sia cosi' Warming come Gore diceva(o sperava?) ). Sono sempre da prendere un po' con le pinze, anche se queste proiezioni credo siano piu' attendibili di quelle sul clima, hanno meno variabili.
Vediamo.




Interessante comunque quello che fa notare il primo articolo, nessuno ne parla.



04 novembre 2010

Ufficalmente, Ububtu

«Cristiani bersagli legittimi»

«Cristiani bersagli legittimi»
Al-Qaeda minaccia ancora

«Bersagli legittimi», da colpire in ogni momento: questa la sorte dei cristiani in Iraq. La minaccia – gelida e sintetica – ieri correva con un nuovo messaggio sulla Rete: «Tutti i centri, organizzazioni, istituzioni, dirigenti e fedeli cristiani sono bersagli legittimi per i mujaheddin, ovunque possano colpirli», precisava il comunicato del “ministero della Guerra” dello Stato islamico iracheno.

Domenica sera, subito dopo la strage alla cattedrale di Nostra Signora del perpetuo soccorso, la rivendicazione del gruppo affiliato ad al-Qaeda: un attacco deciso per aiutare le «povere sorelle musulmane prigioniere dell’Egitto», scriveva il comunicato dello Stato islamico iracheno. Si concedevano 48 ore per liberare due donne «imprigionate nei monasteri dell’infedeltà nelle chiese dell’idolatria in Egitto». Si tratterebbe di Camilia Chehata e Wafa Constantine, mogli di sacerdoti copti, trattenute – secondo i terroristi – in un convento dopo essersi convertite all’islam. Fatti smentiti dalla gerarchia copta.

Un confuso movente per la strage di Ognissanti, che ieri ha aggravato ulteriormente il bilancio di morte: 58 le vittime in totale fra cui un terzo sacerdote, padre Qatin è morto per le ferite riportate nell’assalto. Gli inquirenti, rivela il Washington Post, hanno ritrovato fra le rovine della cattedrale tre passaporti yemeniti e due egiziani che dimostrerebbero la matrice straniera del commando dei terroristi.

Particolari che non cambiano la dura realtà dei cristiani d’Iraq: 
bersagli, e ormai da più di sette anni, con la sola prospettiva della fuga. Condizioni, constatava ieri amaramente l’arcivescovo siro-cattolico di Baghdad, Shaba Matoka, «che ci spingono a emigrare e che porteranno il nostro popolo a lasciare il Paese». Per questo l’arcivescovo – che martedì ha ricevuto una lettera di condoglianze da parte del Papa – ha chiesto a Benedetto XVI di lanciare «un appello alla comunità internazionale e agli Stati Uniti in modo particolare perché risolvano questo problema». Un intervento internazionale o la fine della comunità perché «non chiederemo più ai nostri di resistere e rimanere, se devono vivere in queste condizioni».

Una parere condiviso da monsignor Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio consiglio della Pastorale per i Migranti: la Santa Sede «si è impegnata e non cesserà di impegnarsi affinché i cristiani restino sulle loro terre», ma «il movimento emigratorio appare irreversibile». Disoccupazione, invecchiamento della popolazione nei Paesi di partenza, l’ingresso irregolare, il traffico di persone, la disgregazione delle famiglie, oltre alle violenze i maggiori problemi sociali che affliggono la minoranza. Anche se «l’attività caritativa delle comunità cristiane è una risposta immediata a tali sfide», secondo il presidente del dicastero vaticano, «è decisivo un impegno politico mondiale che affronti le cause ultime della migrazione, soprattutto povertà, violenza, persecuzione, ingiustizia, sottosviluppo e disoccupazione».

Disperazione in Iraq, allarme rosso in Egitto. Le autorità hanno rafforzato le misure di sicurezza in tutto il Paese, incluse Beheira e Minya, le due città di provenienza delle due donne copte, al centro delle minacce del gruppo iracheno di al-Qaeda. In serata, al Cairo, il capo della Chiesa copto-ortodossa, Shenuda III, è stato accolto con un applauso da migliaia di fedeli per la Messa settimanale: i controlli imponenti adottati non hanno frenato la partecipazione.

Intervistato poco prima dell’inizio della cerimonia, papa Shenuda ha affermato che quanto avvenuto in Iraq è «penoso e motivo di grande sofferenza». Quanto alle minacce contro la Chiesa in Egitto, Shenuda III si è limitato a dire: «Preghiamo Dio che tutto si calmi». In mattinata, anche i gruppi islamici egiziani più rappresentativi, come la Jamàa Islamiya e i Fratelli Musulmani, hanno preso le distanze dalle minacce lanciate da al-Qaeda: Secondo Najih Ibrahim, portavoce della Jamàa Islamiya, «gli attacchi alle chiese, l’uccisione di civili o il loro sequestro è vietato dalla sharia islamica». Per questo, ha aggiunto, «al-Qaeda non rappresenta l’Islam e mette in cattiva luce la religione».
Luca Geronico
Fonte




Ma si puo' sapere che cosa dice veramente la Shari'ah?
Perche' chi uccide lo fa in suo nome. Chi si indigna lo fa in suo nome.
Ma allora?
Io ho una mia idea su chi non e' sincero. Purtroppo.

03 novembre 2010

Dichiarazione islamica dei diritti dell'uomo (Approved by ONU)

Vi ricordate l'intelligente mossa dell'ONU per evitare che l'Islam(gli stati islamici) violasse la dichiarazione universale dei diritti dell'uomo?
L'ONU, onde evitare il rischio di dover chiamare questi stati a rispondere delle loro azioni e di venire bellamente ignorati o peggio ancora, svegliare gli interessi di qualche pacifico bombarolo, ha deciso bene di porgere le terga, nostre, tra l'altro, facendo approvare un documento, la dichiarazione del Cairo, che si prende gioco della dichiarazione universale dei diritti dell'uomo.
Proviamo a leggerne la prima meta', articolo per articolo e a ragionarci un po' sopra.


Articolo 1
a) Tutti gli esseri umani formano un'unica famiglia i cui membri sono uniti dalla sottomissione a Dio e dalla discendenza da Adamo. Tutti gli uomini sono eguali in termini di fondametale dignità umana e di fondamentali obblighi e responsabilità, senza alcuna discriminazione di razza, colore, lingua sesso, credo religioso, affiliazione politica, stato sociale o altre considerazioni. La vera fede è la garanzia per rispettare questa dignità lungo il cammino della umana perfezione.
Come la vera fede e' garanzia? Non e' il mio essere Uomo piu' che sufficiente affinche' mi venga riconosciuta e rispettata questa dignita? E qual è la vera Fede? E qual è l'umana perfezione? Qual è questo cammino? L'islam?
b) Tutti gli esseri umani sono soggetti a Dio e i più amati da Lui sono coloro che sono più utili al resto dei Suoi sudditi, e nessuno ha superiorità sugli altri eccetto che sulla base della pietà e delle buone azioni.
Questo non l'ho proprio capito... Piu' uno e' buono, piu' e' superiore? E buono in che senso? Secondo il metro della Shari'ah? No, grazie


Articolo 2
a) La vita è un dono dato da Dio e il diritto alla vita è garantito ad ogni essere umano. E' dovere degli individui, delle società e degli stati proteggere questo diritto da ogni violazione ed è vietato sopprimerela vita tranne che per una ragione prescritta dalla Shari'ah.
Mi piacerebbe allora sapere cosa dice la Shari'ah in merito... Ricordo che questo e' approvato dall'ONU. Vi immaginate la stessa cosa con al posto di Shari'ha "Catechismo della Chiesa Cattolica"? Ma a parte questo...
Vediamo un po' ...omicidio ingiusto di un musulmano(specifichiamo che sia ingiusto e musulmano, senno' e' un altro paio di maniche), adulterio, bestemmia contro Allah e Apostasia .

b) E' proibito ricorrere ai mezzi che possono provocare il genocidio dell'umanità.
Dell'umanita' no. AH... e di un popolo si? Quant'è un genocidio? 90%, 80%? 20%? Ma che articolo e'? Piu' arbitrario non si poteva fare, a quanto pare
c) La difesa della vita umana nel disegno di Dio è un dovere prescritto dalla Shari'ah.
d) L'integrità fisica è un diritto garantito. E' dovere dello Stato proteggerlo ed è vietato infrangerlo senza una ragione prescritta dalla Shari'ah
Ossignur... Esistono dei motivi per cui e' legittimo violare la mia integrita' fisica? Cavoli, come minimo pero' mi piacerebbe saperli, questi motivi, e non con un rimando alla Shari'ah che per me e' arabo. Ma l'ONU approva...


Articolo 3
a) In caso di uso della forza e di conflitto armato, non è consentito uccidere non belligeranti quali anziani, donne e bambini. I feriti e i malati hanno il diritto a trattamento medico; e i prigionieri di guerra hanno il diritto al cibo, all'alloggio e al vestiario. E' vietato mutilare cadaveri. E' fatto dovere di scambiare i prigionieri di guerra e di consentire visite e riunioni delle famiglie separate per circostanze di guerra.
Come in caso? Ma stiamo scherzando? Quindi e' legittimo ricorrere alla guerra(di fatto non e' vietata chiaramente ne come mezzo di difesa ne come mezzo di offesa! Mentre per esempio, e' detto chiaramente che e' vietato mutilare i cadaveri.), purche', in caso, etc... Ma assurdo...
b) E' vietato abbattere alberi, danneggiare colture o animali, nonché distruggere le costruzioni o le istallazioni civili del nemico bombardandoli, minandoli o con altri mezzi.


Articolo 4
Ogni essere umano ha diritto alla inviolabilità e alla protezione del suo buon nome ed onore durante la sua vita e dopo la sua morte. Lo stato e la società proteggeranno la sua salma e il luogo di sepoltura.


Articolo 5
a) La famiglia è il fondamento della società e il matrimonio è la base del suo formarsi. Uomini e donne hanno il diritto al matrimonio e nessuna restrizione derivante da razza, colore o nazionalità impedirà loro di beneficiare di tale diritto.
b) La società e lo stato rimuoveranno ogni ostacolo al matrimonio e ne faciliteranno la procedura. Essi assicureranno la protezione e il benessere della famiglia.
Ostacolo tipo la minore eta' della futura sposa o la sua volonta'?


Articolo 6
a) La donna è uguale all'uomo in dignità umana e ha diritti da godere e obblighi da adempire; essa ha la propria identità e indipendenza finanziaria e il diritto di mantenere il proprio nome e la propria identità.
b) Il marito è responsabile del mantenimento e del benesssere della famiglia.
Ahahahah. Contentino per l'ONU, tanto poi a casa nostra continuiamo a comandare noi Tanto poi c'è l'articolo 24, che vi anticipo...
Articolo 24
Tutti i diritti e le libertà enunciate nelle presente Dichiarazione sono soggette alla Shari'ah Islamica.


Articolo 7
a) Fin dal momento della nascita ogni bambino ha diritti nei confronti dei genitori, della società e dello stato ad avere appropriato nutrimento, educazione e cure materiali, igeniche e morali. Sia il feto sia la madre devono essere protetti e ricevere speciale assistenza.
b) I genitori e quanti si trovano in analoga condizione hanno il diritto di scegliere il tipo di educazione che essi desiderano per i propri bambini, a condizione che essi prendano in considerazione l'interesse e il futuro dei bambini in conformità con i valori etici e i principi della Shari'ah.
Mmm...fatemi capire... Ho il diritto di crescere mio figlio nella Shari'ah (Islam) altrimenti perdo questo diritto? Cioe' non ho il diritto di crescere mio figlio come desidero, quindi chesso', con una educazione laica. O cristiana.
c) I genitori sono titolari di diritti rispetto ai loro figli e i parenti sono, a loro volta, titolari di diritti rispetto al ceppo di appartenenza, in conformità con le prescrizioni della Shari'ah.


Articolo 8
Ogni essere umano gode di personalità giuridica in terminni di obbligazioni e di capacità di contrarre obblighi giuridici; nel caso in cui questa personalità sia perduta o limitata egli sarà rappresentato dal suo tutore.


Articolo 9
a) Fornire l'accesso alla conscenza è un dovere e assicurare l'educazione è un obbligo della società e dello stato. Lo stato garantirà la disponibilità di vie e mezzi per acquisire l'educazione e garantirà la pluralità di offerte educative nell'interesse della società e in modo da rendere capace l'essere umano di familiarizzarsi con la religione dell'Islam e con i fatti dell'Universo a beneficio dell'umanità.
Scuola coranica per tutti! Bello! Senza contare che il beneficio dell'umanita' si ottiene familiarizzando con l'Islam. Dissento.
b) Ogni essere umano ha il diritto di ricevere l'educazione religiosa nella sua estensione più ampia delle varie istituzioni di educazione e di orientamento, compresa la famiglia, la scuola, l'università, i media, ecc. e in modo integrato ed equilibrato tale da consentirgli di sviluppare la sua personalità, rafforzare la sua fede in Dio e promuovere il rispetto per, e la difesa dei, diritti e doveri.
E un ateo? O agnostico?

Art. 10
L'Islam è una religione intrinsicamente connaturata all'essere umano. E' proibito esercitare qualsiasi forma di violenza sull'uomo o di sfruttare la sua povertà o ignoranza al fine di convertirlo a un'altra religione o all'ateismo.
Questo e' il TOP!
Si commenta da solo. Ricordo che non ci si puo' convertire dall'Islam, che chi lo fa si firma la propria condanna a morte(oh, lo dice la Shari'ah, tutto regolare). Ricordo che esiste il REATO di proselitismo, negli stati islamici.


Articolo 11
a) Gli esseri umani nascono liberi e nessuno ha il diritto di renderli schiavi, umiliarli, opprimerli o sfruttarli e non esiste soggezione se non a Dio l'Altissimo.
Islam vuol dire sottomissione. Non scordiamolo
b) Il colonialismo di qualsiasi tipo, in quanto peggiore forma di schiavitù, è assolutamente vietato. I popoli che soffrono di colonialismo hanno pieno diritto alla libertà e all'autodeterminazione. E' dovere di tutti gli stati e di tutti i popoli sostenere la lotta dei popoli colonizzati per la liquidazione di qualsiasi forma di colonialismo e occupazione, e tutti gli stati e tutti i popoli hanno il diritto di preservare la propria identità originaria e di esercitare il controllo sulle proprie ricchezze e risorse naturali.


Art. 12
Ogni uomo ha il diritto, nel quadro della Shari'ah di muoversi liberamente e di scegliere il luogo della propria residenza sia dentro che fuori del proprio paese e se perseguitato è legittimato a chiedere asilo in un altro paese.
Il paese del rifugiato garantirà la sua protezione fino a che egli raggiungerà al sicurezza, a meno che la richiesta di asilo sia fondata su un atto che la Shari'ah considera come un crimine.
Grazie al cavolo. Ancora con questa Sahri'ah. Voglio sapere cosa dice questa Sahri'ah! Chi ha firmato un documento del genere? Puo' esserci dentro il tutto e il contrario di tutto..


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01 novembre 2010

Ma andasse a Pijallo

http://www.corriere.it/spettacoli/10_novembre_01/ebrei-polemica-pio_4281fbf4-e5fc-11df-b5c0-00144f02aabc.shtml


Ma dai, stiamo scherzando.
Non si puo' dire impunemente:
«Lo dico - ha aggiunto Di Segni - con particolare rammarico personale, avendo collaborato a lungo anni fa con la società produttrice del filmato (la Lux Vide, ndr), che quando produceva film di argomento biblico era molto attenta alle differenti sensibilità...»
Differenti sensibilita'?
Ah, gia', in culo la realta',  in culo l'attendibilita'.
Il metro di oggi sono le differenti sensibilita'.
Beh, direi che i prossimi SS in qualunque film, allora devono essere gentili e almeno un po' dolci per non urtare la sensibilita' di un neonazi. Non vorranno urtare una "differente sensibilita'". Che poi mi deve spiegare di chi e' questa "differente sensibilita'". E' di quella di Di Segni di cui stiamo parlando?  Di chi altri? Questo timore di offendere qualcuno quando prendiamo una posizione netta e chiara.. Bah---
Sapete dove puo' mettersela la sua Differente sensibilita', Di Segni?  

«Una patacca propagandistica»? 
Ah, gia', pardon.
Ci vorrebbe un'opera storicamente attendibile e assolutamente disinteressata come quella di  Hochhuth.( Il vicario )
Quella si che e' corretta. Non fu scritta con doppi fini, per esempio per mettere un po' sulle spine la Chiesa.


«La preoccupazione del mondo ebraico - ... - è che un prodotto culturale con un'impostazione storica «carente, piena di errori e imprecisioni»
Ah, e' questa la preoccupazione del mondo ebraico. Pirla io a pensare a al MedioOriente. Pirla Pirla Pirla. Non vedo proprio in che modo riabilitare la reputazione di chi aiuto gli Ebrei possa essere una preoccupazione. Sara' che in questo modo non potranno piu' usare questa storia per autocommiserarsi e raccogliere consensi contro la Chiesa quando questa si pronuncia negativamente rispetto a loro? Avete presente che oggi non si vince un dibattito in base alle argomentazioni ma in base ai sentimenti, e volete mettere il Papa Nazista contro I poveri Ebrei?


un prodotto culturale con un'impostazione storica «carente, piena di errori e imprecisioni», contribuisca a dare una lettura «assolutoria su scelte, vicende e silenzi del papato di Pio XII che sono ancora oggetto di studi e che ancora attendono di essere vagliate alla luce dei documenti non ancora resi pubblici dagli archivi vaticani». «Molto semplicemente direi - ha spiegato Di Segni nell'intervista al direttore di Shalom Giacomo Khan - che questo sceneggiato è una patacca, che persegue una finalità ben precisa, quella di dimostrare l'assoluta bontà di quel Pontefice e la giustificazione politica e morale di tutto ciò che ha fatto. La questione quanto mai controversa non si può esaurire con una discussione rapida e semplificata che finisce con una assoluzione finale scontata e apologetica, senza mostrare tutti gli aspetti e tutti i dati»
Non vedo come il "dimostrare l'assoluta bontà di quel Pontefice e la giustificazione politica e morale di tutto ciò che ha fatto" possa essere una colpa in se stesso. Se sono veramente queste le sue motivazioni, e sembrano proprio esserlo, e' una colpa renderle note?
Mentre tutta la pappardella iniziale sulla storicita', etc... Bullshit.
La storiografia oggi e' obbligata a cercare di smontare tutte le boiate che dal 70 in poi sono diventate "verita' storica". La vicenda era chiara e nitida fino a quegli anni. Sono state le palate di merda che sistematicamente vengono gettate sulla Chiesa e imbrigliare gli storici in un lavoro altrimenti inutile. Tutti i documenti che vengono via via trovati scagionano Pio XII. Tutte le menzogne vengono via via smascherate, ma siccome fa comodo poter aggredire la Pio XII (e quindi la Chiesa) si preferisce far finta di nulla e continuare a credere alla favoletta del papa nazista.
Di Segni probabilmente sa tutto questo.
Come sa benissimo cosa dichiararono fior fior di ebrei che vissero quella vicenda sulla propria pelle, che videro fratelli, genitori amici venir deportati e che furono salvati proprio da chi oggi viene accusato di aver strizzato l'occhio al Furer, negli anni appena successivi alle vicende incriminate. Qui, per esempio.
Ovviamente la loro testimonianza era genuina, non aveva secondo fini, non era strumentale. Era il sincero e spontaneo ringraziamento di chi riceve del bene.
Di Segni sa, ma fa finta di dimenticare, di non vedere.
Sa benissimo che questa Patacca propagandistica una patacca propagandistica non lo e' affatto. Ed e' per questo che mi girano le palle.
Mente sapendo di mentire.
Perche'? Beh... Mi fanno notare che le parole del Sinodo potrebbero aver dato fastidio. Ma credo che sia un problema piu' profondo e piu' antico.
Di Segni... ma andasse a pijallo...





Mi scuso per il linguaggio, ma l'ora e' tarda, e le palle girano a mille.
Chi diffonde menzogne compie un crimine all'intelletto umano, grave almeno quanto un crimine al corpo umano, se non peggio.





Per approfondire






Per chiarire, non sono antisemita/ antisionista/ etc..etc.., anzi, se mi dovessi schierare e non avessi alternative, sarei pro Israele senza remore. Pero' c'è un limite alla decenza. 

Il Buono e basta

Gli altri due o scavan terra, o stan sottoterra.
Easy.




E il Biondo resta comunque il figlio di una grandissima

30 ottobre 2010

DUST


Introduzione all'ambientazione
Nel 1938 una spedizione scientifica nazista nell'Antartico ritrova l'impensabile: un'astronave con tanto di alieno superstite!
In breve le sorti della storia del genere umano prendono una piega impensabile a causa dell'enorme salto tecnologico. Si scopre una nuova fonte energetica (causa della presenza aliena sulla Terra): i giacimenti Vrill Kultur (VK).
Nuovi assetti geopolitici prendono il posto del vecchio ordine mondiale.
La Guerra, alimentata dalle nuove possibilità ingegneristiche, sembra non avere fine... tutta l'umanità è sul punto di ridursi in polvere... Dust!
Il gioco si ispira ad un omonimo fumetto italiano.

Il Gioco
Il tabellone rappresenta la Terra: 48 zone di terra e 28 zone di mare tra di loro interconnesse.
6 zone di terra sono Capitali, 12 zone di terra e 4 zone di mare sono giacimenti VK.
Ogni giocatore rappresenta una fazione militare in lotta per il dominio della Terra.
Ogni giocatore incomincia con 1 Capitale, 2 giacimenti VK terrestri, 5 zone terrestri e 8 carri a presidio e 3 fabbriche. Se si gioca in meno di 6 le zone terrestri libere saranno occupate da forze neutrali (1 carro e 1 robot). E' previsto un turno preliminare di sola produzione per dare modo ad ogni giocatore di prepararsi allo scontro.

Il cuore del gioco sta nell'uso delle carte personaggio.
Ciascuna di esse riporta un valore di:
- combattimento
- movimento
- produzione
La somma dei valori è sempre uguale a 7.
Inoltre a seconda del personaggio raffigurato sono previste azioni speciali.

Tutti i giocatori iniziano con 5 carte personaggio a caso.
Si sceglie una carta personaggio per ogni round di gioco.
Questa scelta definirà l'ordine di gioco, la capacità produttiva extra, il numero di spostamenti non offensivi possibili e il numero di attacchi per tutto il round.

Il turno del giocatore di mano è composto dalle seguenti fasi:
- Produzione
(6 punti per la capitale + 3 per ogni fabbrica associata a un giacimento VK + i punti extra della carta), comunque mai meno di 6 punti. E' possibile scartare le proprie carte personaggio. Con questi punti si acquistano truppe, fabbriche e carte personaggio (non è possibile avere più di 5 carte). Le nuove truppe devono essere posizionate in territori aventi una fabbrica.

- Movimenti non offensivi
Tutte le truppe terrestri si possono muovere liberamente sui propri territori di quanto vogliono, le truppe marittime possono muoversi anche attraverso i mari liberi.
I bombardieri possono convergere in una zona qualunque del tabellone in proprio possesso.

- Combattimenti (terrestri, navali, anfibi o speciali)
Ogni unità ha un valore di iniziativa (eccetto le truppe marittime per la quale gli scontri sono simultanei) e un numero di dadi di attacco. Si determina l'iniziativa e si procede fino a quando qualcuno non si ritira oppure si conquista il territorio o si effettuano 3 lanci consecutivi senza vittime: in tal caso si termina con una tregua.
Attacchi speciali:
I sommergibili consentono attacchi anfibi a patto che tutte le zone di mare tra terreno di partenza e di arrivo siano controllate dall'attaccante.
I sommergibili possono effettuare un bombardamento costiero.
I bombardieri possono effettuare un bombardamento marittimo.

- Quando tutti i giocatori terminano il proprio turno si verificano i punti vittoria:
+2 punti per ogni capitale
+2 punti per la supremazia terrestre
+2 punti per la supremazia marittimo
+2 punti per la supremazia industriale
e
1 punto per ogni 3 giacimenti VK posseduti.

Se un giocatore tocca o supera quota 40 punti vittoria è dichiarato vincitore, altrimenti si effettua un altro round con relativa scelta della propria carta personaggio.

Considerazioni
Un gioco strategico nella quale è impossibile creare roccaforti: in qualunque momento è possibile un'invasione navale o terrestre.
Il concetto di terra natale è superato nel senso che a parte la propria Capitale, che deve essere difesa in virtù dei valori di produzione e dei punti vittoria che genera, sarà impossibile definire delle aree di stretta influenza militare.
Di volta in volta conta solo controllare un numero accettabile di giacimenti e cercare di equilibrare le varie supremazie, oggi in Oceania, domani in Europa e dopodomani chissà.

Se giocato con criterio sarà ovvio un certo equilibrio di base infatti le alleanze occasionali saranno frequenti per evitare il predominio di chi rompe gli equilibri di punteggio.
In altre parole il gioco è sempre teso e farcito da fiammate offensive devastanti: interazione ad alti livelli.

Le carte personaggio sono il cuore del gioco, il bello e al tempo stesso il suo limite. Infatti la carta giusta al momento giusto può voler dire molto.
In 2 giocatori non ha senso, in 3 è gradevole, in 4-5 ideale, in 6 qualcuno avrà vita assai breve.

In breve
Fortissima interazione tra i giocatori. Carte e dadi pesanti. Repentini rovesciamenti di fronte.
Un american game al 110%: idealmente un ibrido tra "Axis & Allies" e "Risk 2210" semplice e gradevole.


http://www.goblins.net/modules.php?name=Reviews&rop=showcontent&id=3785