Sotto l’azzurro fitto
del cielo
qualche uccello di mare se ne va

né sosta mai
perché tutte le immagini portano scritto

“più in là!”




.

"Io dichiaro la mia indipendenza. Io reclamo il mio diritto a scegliere tra tutti gli strumenti che l'universo offre e non permetterò che si dica che alcuni di questi strumenti sono logori solo perché sono già stati usati"

Gilbert Keith Chesterton



24 novembre 2012

Filantropismo ad effetto


Prima di qualunque commento leggetevi sul loro sito il motivo.


Imagine if every person in Africa saw the “Africa for Norway” video and this was the only information they ever got about Norway. What would they think about Norway?
If we say Africa, what do you think about? Hunger, poverty, crime or AIDS? No wonder, because in fundraising campaigns and media that’s mainly what you hear about.
The pictures we usually see in fundraisers are of poor African children. Hunger and poverty is ugly, and it calls for action. But while these images can engage people in the short term, we are concerned that many people simply give up because it seems like nothing is getting better. Africa should not just be something that people either give to, or give up on.
The truth is that there are many positive developments in African countries, and we want these to become known. We need to change the simplistic explanations of problems in Africa. We need to educate ourselves on the complex issues and get more focus on how western countries have a negative impact on Africa’s development. If we want to address the problems the world is facing we need to do it based on knowledge and respect.

http://www.africafornorway.no/


Io la trovo una genialata, l'unica risposta possibile ad un certo filantropismo ad effetto buono da rispolverare sotto le feste, quando tutti si è più buoni, o da condividere su facebook perchè fa tendenza e perchè un po', ammettiamolo, ci si sistema la coscienza fino al prossimo Natale.

Questo video non nega che in Africa ci siano dei problemi, ce ne sono e grossi, neh.
Però la soluzione di questi problemi passa anche da una corretta informazione e da un impegno costante, anche se magari non così ad effetto come appoggiare la campagna di Bono(sparo a caso un nome).

Conoscete quali sono i vostri compaesani, gente che abitava a meno di 2km da casa vostra, che sono oggi impegnati in Africa come missionari, anche laici?
Sapete che progetti stanno portando avanti, se hanno bisogno di qualcosa, se ci sono gruppi nel vostro paese che organizzano raccolte, serate di informazione, eventi... ?


Al prossimo Band-Aid 2013 magari cercate loro. O fatelo pure prima, anche adesso.
E se vi sembra una cosa troppo complicata da fare, troppo "sbatta", magari è il caso di domandarsi se io non stia facendo questa cosa per me stesso, per apparire davanti agli altri come il figaccione di turno che però ha il cuore tenero, come quello impegnato a salvare il mondo ed informato sui fatti, cose così, tristi.

Ma se la risposta è in quel bambino che abbiamo visto in foto, con gli occhi lucidi e la mosca sulla guancia (sono quelle le foto che si usano), quanto mi costa informarmi su quello che posso fare io per aiutare il mio vicino missionario, quel progetto che si sta muovendo oggi fuori dalla porta di casa mia?


Perchè se non sento questo come chiamata, meglio allora non condividere nemmeno un link. Faccio una figura migliore con me stesso.


Altrimenti è come se mandaste un termoconvettore in Norvegia.
Ridicolo!

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