http://www.corriere.it/spettacoli/10_novembre_01/ebrei-polemica-pio_4281fbf4-e5fc-11df-b5c0-00144f02aabc.shtml
Ma dai, stiamo scherzando.
Non si puo' dire impunemente:
«Lo dico - ha aggiunto Di Segni - con particolare rammarico personale, avendo collaborato a lungo anni fa con la società produttrice del filmato (la Lux Vide, ndr), che quando produceva film di argomento biblico era molto attenta alle differenti sensibilità...»
Differenti sensibilita'?
Ah, gia', in culo la realta', in culo l'attendibilita'.
Il metro di oggi sono le differenti sensibilita'.
Beh, direi che i prossimi SS in qualunque film, allora devono essere gentili e almeno un po' dolci per non urtare la sensibilita' di un neonazi. Non vorranno urtare una "differente sensibilita'". Che poi mi deve spiegare di chi e' questa "differente sensibilita'". E' di quella di Di Segni di cui stiamo parlando? Di chi altri? Questo timore di offendere qualcuno quando prendiamo una posizione netta e chiara.. Bah---
Sapete dove puo' mettersela la sua Differente sensibilita', Di Segni?
«Una patacca propagandistica»?
Ah, gia', pardon.
Ci vorrebbe un'opera storicamente attendibile e assolutamente disinteressata come quella di Hochhuth.( Il vicario )
Quella si che e' corretta. Non fu scritta con doppi fini, per esempio per mettere un po' sulle spine la Chiesa.
«La preoccupazione del mondo ebraico - ... - è che un prodotto culturale con un'impostazione storica «carente, piena di errori e imprecisioni»
Ah, e' questa la preoccupazione del mondo ebraico. Pirla io a pensare a al MedioOriente. Pirla Pirla Pirla. Non vedo proprio in che modo riabilitare la reputazione di chi aiuto gli Ebrei possa essere una preoccupazione. Sara' che in questo modo non potranno piu' usare questa storia per autocommiserarsi e raccogliere consensi contro la Chiesa quando questa si pronuncia negativamente rispetto a loro? Avete presente che oggi non si vince un dibattito in base alle argomentazioni ma in base ai sentimenti, e volete mettere il Papa Nazista contro I poveri Ebrei?
un prodotto culturale con un'impostazione storica «carente, piena di errori e imprecisioni», contribuisca a dare una lettura «assolutoria su scelte, vicende e silenzi del papato di Pio XII che sono ancora oggetto di studi e che ancora attendono di essere vagliate alla luce dei documenti non ancora resi pubblici dagli archivi vaticani». «Molto semplicemente direi - ha spiegato Di Segni nell'intervista al direttore di Shalom Giacomo Khan - che questo sceneggiato è una patacca, che persegue una finalità ben precisa, quella di dimostrare l'assoluta bontà di quel Pontefice e la giustificazione politica e morale di tutto ciò che ha fatto. La questione quanto mai controversa non si può esaurire con una discussione rapida e semplificata che finisce con una assoluzione finale scontata e apologetica, senza mostrare tutti gli aspetti e tutti i dati»
Non vedo come il "dimostrare l'assoluta bontà di quel Pontefice e la giustificazione politica e morale di tutto ciò che ha fatto" possa essere una colpa in se stesso. Se sono veramente queste le sue motivazioni, e sembrano proprio esserlo, e' una colpa renderle note?
Mentre tutta la pappardella iniziale sulla storicita', etc... Bullshit.
La storiografia oggi e' obbligata a cercare di smontare tutte le boiate che dal 70 in poi sono diventate "verita' storica". La vicenda era chiara e nitida fino a quegli anni. Sono state le palate di merda che sistematicamente vengono gettate sulla Chiesa e imbrigliare gli storici in un lavoro altrimenti inutile. Tutti i documenti che vengono via via trovati scagionano Pio XII. Tutte le menzogne vengono via via smascherate, ma siccome fa comodo poter aggredire la Pio XII (e quindi la Chiesa) si preferisce far finta di nulla e continuare a credere alla favoletta del papa nazista.
Di Segni probabilmente sa tutto questo.
Come sa benissimo cosa dichiararono fior fior di ebrei che vissero quella vicenda sulla propria pelle, che videro fratelli, genitori amici venir deportati e che furono salvati proprio da chi oggi viene accusato di aver strizzato l'occhio al Furer, negli anni appena successivi alle vicende incriminate. Qui, per esempio.
Ovviamente la loro testimonianza era genuina, non aveva secondo fini, non era strumentale. Era il sincero e spontaneo ringraziamento di chi riceve del bene.
Di Segni sa, ma fa finta di dimenticare, di non vedere.
Sa benissimo che questa Patacca propagandistica una patacca propagandistica non lo e' affatto. Ed e' per questo che mi girano le palle.
Mente sapendo di mentire.
Perche'? Beh... Mi fanno notare che le parole del Sinodo potrebbero aver dato fastidio. Ma credo che sia un problema piu' profondo e piu' antico.
Di Segni... ma andasse a pijallo...
Mi scuso per il linguaggio, ma l'ora e' tarda, e le palle girano a mille.
Chi diffonde menzogne compie un crimine all'intelletto umano, grave almeno quanto un crimine al corpo umano, se non peggio.
Per approfondire
Per chiarire, non sono antisemita/ antisionista/ etc..etc.., anzi, se mi dovessi schierare e non avessi alternative, sarei pro Israele senza remore. Pero' c'è un limite alla decenza.
Sotto l’azzurro fitto del cielo
qualche uccello di mare se ne va
né sosta mai
perché tutte le immagini portano scritto
“più in là!”
.
"Io dichiaro la mia indipendenza. Io reclamo il mio diritto a scegliere tra tutti gli strumenti che l'universo offre e non permetterò che si dica che alcuni di questi strumenti sono logori solo perché sono già stati usati"
Gilbert Keith Chesterton
Gilbert Keith Chesterton
01 novembre 2010
Il Buono e basta
Gli altri due o scavan terra, o stan sottoterra.
Easy.
E il Biondo resta comunque il figlio di una grandissima
Easy.
E il Biondo resta comunque il figlio di una grandissima
30 ottobre 2010
DUST
Introduzione all'ambientazione
Nel 1938 una spedizione scientifica nazista nell'Antartico ritrova l'impensabile: un'astronave con tanto di alieno superstite!
In breve le sorti della storia del genere umano prendono una piega impensabile a causa dell'enorme salto tecnologico. Si scopre una nuova fonte energetica (causa della presenza aliena sulla Terra): i giacimenti Vrill Kultur (VK).
Nuovi assetti geopolitici prendono il posto del vecchio ordine mondiale.
La Guerra, alimentata dalle nuove possibilità ingegneristiche, sembra non avere fine... tutta l'umanità è sul punto di ridursi in polvere... Dust!
Il gioco si ispira ad un omonimo fumetto italiano.
Il Gioco
Il tabellone rappresenta la Terra: 48 zone di terra e 28 zone di mare tra di loro interconnesse.
6 zone di terra sono Capitali, 12 zone di terra e 4 zone di mare sono giacimenti VK.
Ogni giocatore rappresenta una fazione militare in lotta per il dominio della Terra.
Ogni giocatore incomincia con 1 Capitale, 2 giacimenti VK terrestri, 5 zone terrestri e 8 carri a presidio e 3 fabbriche. Se si gioca in meno di 6 le zone terrestri libere saranno occupate da forze neutrali (1 carro e 1 robot). E' previsto un turno preliminare di sola produzione per dare modo ad ogni giocatore di prepararsi allo scontro.
Il cuore del gioco sta nell'uso delle carte personaggio.
Ciascuna di esse riporta un valore di:
- combattimento
- movimento
- produzione
La somma dei valori è sempre uguale a 7.
Inoltre a seconda del personaggio raffigurato sono previste azioni speciali.
Tutti i giocatori iniziano con 5 carte personaggio a caso.
Si sceglie una carta personaggio per ogni round di gioco.
Questa scelta definirà l'ordine di gioco, la capacità produttiva extra, il numero di spostamenti non offensivi possibili e il numero di attacchi per tutto il round.
Il turno del giocatore di mano è composto dalle seguenti fasi:
- Produzione
(6 punti per la capitale + 3 per ogni fabbrica associata a un giacimento VK + i punti extra della carta), comunque mai meno di 6 punti. E' possibile scartare le proprie carte personaggio. Con questi punti si acquistano truppe, fabbriche e carte personaggio (non è possibile avere più di 5 carte). Le nuove truppe devono essere posizionate in territori aventi una fabbrica.
- Movimenti non offensivi
Tutte le truppe terrestri si possono muovere liberamente sui propri territori di quanto vogliono, le truppe marittime possono muoversi anche attraverso i mari liberi.
I bombardieri possono convergere in una zona qualunque del tabellone in proprio possesso.
- Combattimenti (terrestri, navali, anfibi o speciali)
Ogni unità ha un valore di iniziativa (eccetto le truppe marittime per la quale gli scontri sono simultanei) e un numero di dadi di attacco. Si determina l'iniziativa e si procede fino a quando qualcuno non si ritira oppure si conquista il territorio o si effettuano 3 lanci consecutivi senza vittime: in tal caso si termina con una tregua.
Attacchi speciali:
I sommergibili consentono attacchi anfibi a patto che tutte le zone di mare tra terreno di partenza e di arrivo siano controllate dall'attaccante.
I sommergibili possono effettuare un bombardamento costiero.
I bombardieri possono effettuare un bombardamento marittimo.
- Quando tutti i giocatori terminano il proprio turno si verificano i punti vittoria:
+2 punti per ogni capitale
+2 punti per la supremazia terrestre
+2 punti per la supremazia marittimo
+2 punti per la supremazia industriale
e
1 punto per ogni 3 giacimenti VK posseduti.
Se un giocatore tocca o supera quota 40 punti vittoria è dichiarato vincitore, altrimenti si effettua un altro round con relativa scelta della propria carta personaggio.
Considerazioni
Un gioco strategico nella quale è impossibile creare roccaforti: in qualunque momento è possibile un'invasione navale o terrestre.
Il concetto di terra natale è superato nel senso che a parte la propria Capitale, che deve essere difesa in virtù dei valori di produzione e dei punti vittoria che genera, sarà impossibile definire delle aree di stretta influenza militare.
Di volta in volta conta solo controllare un numero accettabile di giacimenti e cercare di equilibrare le varie supremazie, oggi in Oceania, domani in Europa e dopodomani chissà.
Se giocato con criterio sarà ovvio un certo equilibrio di base infatti le alleanze occasionali saranno frequenti per evitare il predominio di chi rompe gli equilibri di punteggio.
In altre parole il gioco è sempre teso e farcito da fiammate offensive devastanti: interazione ad alti livelli.
Le carte personaggio sono il cuore del gioco, il bello e al tempo stesso il suo limite. Infatti la carta giusta al momento giusto può voler dire molto.
In 2 giocatori non ha senso, in 3 è gradevole, in 4-5 ideale, in 6 qualcuno avrà vita assai breve.
In breve
Fortissima interazione tra i giocatori. Carte e dadi pesanti. Repentini rovesciamenti di fronte.
Un american game al 110%: idealmente un ibrido tra "Axis & Allies" e "Risk 2210" semplice e gradevole.
http://www.goblins.net/modules.php?name=Reviews&rop=showcontent&id=3785
29 ottobre 2010
Parole
Perche' non dovremmo litigare per una parola? A cosa servirebbero le parole se non fossero abbastanza importanti da litigare per esse? Perche' si dovrebbe scegliere una parola piuttosto che un'altra se non ci fosse alcuna differenza tra di loro? Se lei chiamasse una donna Scimpanze' invece di Angelo, non pensa che scoppierebbe una litigata sull'uso di questa parola? Mi dica, se lei non vuole discutere sulle parole, su cosa mai vorrebbe discutere? Ha forse intenzione di trasmettermi il significato di quello che mi vuole dire muovendo le orecchie? La Chiesa e le eresie hanno sempre combattuto sulle parole, perche' sono le uniche cose per le quali valga la pena battersi.
GKC, chi altri.
Il vero problema di oggi?
E' l'estinzione delle parole.
Neolingua docet.
Il che mi preoccupa un po'.
Perche' specie sui temi piu' caldi, sui temi etici, tutte le parole hanno un loro peso ben specifico, un loro significato proprio, delle sfumature che possono fare la differenza tra vita e morte. O nei peggiori dei casi tra verita' e menzogna.
(si, questa e' la mia scala)
PS: Io litigo sulle parole. Tanto per riprendere il post scorso.
GKC, chi altri.
Il vero problema di oggi?
E' l'estinzione delle parole.
Neolingua docet.
Il che mi preoccupa un po'.
Perche' specie sui temi piu' caldi, sui temi etici, tutte le parole hanno un loro peso ben specifico, un loro significato proprio, delle sfumature che possono fare la differenza tra vita e morte. O nei peggiori dei casi tra verita' e menzogna.
(si, questa e' la mia scala)
PS: Io litigo sulle parole. Tanto per riprendere il post scorso.
28 ottobre 2010
LA MIA FEDE
LA MIA FEDE
AUTORE: Chesterton G.K.
La mia fede
COLLANA: I Pellicani
PAGINE: pp. 328
ILLUSTRAZIONI: N° No
FORMATO: cm. 14x21
PREZZO: euro 24,00
ISBN: 978-88-7180-889-5
In questa brillante raccolta di saggi, G. K. Chesterton analizza, con la sua ironia colta e pungente, i mali del suo e del nostro tempo: l’individualismo, il materialismo, il relativismo, l’edonismo, il consumismo, oltre a una rassegnata disperazione che sembra invadere l’animo dell’uomo, ormai privo di valori, fede e religione.
Secondo l’autore esiste un solo antidoto per questo smarrimento etico, per le aberrazioni del comunismo, le intemperanze del capitalismo, le distorsioni dell’agnosticismo, l’esasperato modernismo e giovanilismo, la mania dei culti spiritici e le mode fuggevoli e insignificanti: è la Parola di Gesù, unica fonte di vita vera. E la Chiesa cattolica è l’ultimo baluardo rimasto a difesa dell’uomo comune, normale ma non banale, alla ricerca della propria felicità in questo e nell’altro mondo.
Della Chiesa Chesterton riconosce gli errori, anche gravi, ma sottolinea l’importanza e il valore del suo messaggio, che ha attraversato i secoli e che ancora oggi è vivo e presente in mezzo a noi.
I giudizi dello scrittore, così come gli argomenti che affronta, in particolare quelli riguardanti la famiglia, appaiono davvero di una sconcertante attualità; egli si fa portavoce di una fede convinta, alla quale ha aderito con la ragione e con il cuore e che ha una portata e un valore universali.
L'AUTORE
Gilbert Keith Chesterton (1874-1936) fu scrittore e pubblicista dalla penna estremamente feconda. Soprannominato «il principe del paradosso», usava una prosa vivace e ironica per esprimere serissimi commenti sul mondo in cui viveva. Scrisse saggi letterari e polemici, romanzi «seri» (L’uomo che fu Giovedì, L’osteria volante) e gialli (celebre la serie di avventure di Padre Brown). Lindau ha pubblicato i suoi saggi biografici su san Francesco d’Assisi e san Tommaso d’Aquino, le opere La Chiesa cattolica, Eretici e Ortodossia, il romanzo Il Napoleone di Notting Hill e l’Autobiografia.
Scopiazzo pari pari dal blog della societa' chestertoniana.
http://uomovivo.blogspot.com/2010/10/et-voila-la-mia-fede-di-gk-chesterton.html
Ovviamente prima dovro' finire La sfera e la croce, che devo proprio dire non mi sta deludendo per nulla, anzi, lo trovo estremamente interessante e brillante, al solito.
E al solito mi rispecchio in parecchi atteggiamenti e meccanismi mentali di uno dei protagonisti. Un po' la cosa mi preoccupa visto che il personaggio in questione e' un po' estremo, ma non nego che una pagina si e nove no mi scappa un sorriso riconoscendomi nelle sue azioni o nei suoi pensieri.
GKC
1) L'uomo che lancia una bomba è un'artista perché preferisce un grande momento a tutto.
2) Non sarà necessario che qualcuno combatta la proposta di una censura della stampa. Non c'è bisogno di una censura della stampa. Abbiamo una censura ad opera della stampa.
3) Pazzo non è chi ha perso la ragione, ma chi ha perso tutto fuorché la ragione.
4) Posso credere l'impossibile, ma non l'improbabile.
Ovvero non ho tempo di scrivere null'altro.
Ovvero il PC e' ancora rotto.
E istallo Ubuntu.
2) Non sarà necessario che qualcuno combatta la proposta di una censura della stampa. Non c'è bisogno di una censura della stampa. Abbiamo una censura ad opera della stampa.
3) Pazzo non è chi ha perso la ragione, ma chi ha perso tutto fuorché la ragione.
4) Posso credere l'impossibile, ma non l'improbabile.
Ovvero non ho tempo di scrivere null'altro.
Ovvero il PC e' ancora rotto.
E istallo Ubuntu.
25 ottobre 2010
K.O.
Ancora KO il mio portatile... Terza volta in un mese...
Adesso il dubbio e' uno solo:
Windows o Ubuntu?
Dipende solo da Photoshop, ovvero dalla possibilita' di farlo girare anche su Ubuntu.
Uff... Che palle
Adesso il dubbio e' uno solo:
Windows o Ubuntu?
Dipende solo da Photoshop, ovvero dalla possibilita' di farlo girare anche su Ubuntu.
Uff... Che palle
23 ottobre 2010
Really, is ONU serious?
«Il Corano permette al musulmano di nascondere la verità al cristiano e di parlare e agire in contrasto con ciò che pensa e crede. Il Corano dà al musulmano il diritto di giudicare i cristiani e di ucciderli con la jihad (guerra santa). Ordina di imporre la religione con la forza, con la spada. Per questo i musulmani non riconoscono la libertà religiosa, nè per loro nè per gli altri. Non stupisce vedere tutti i paesi arabi e musulmani rifiutarsi di applicare integralmente i diritti umani sanciti dalle Nazioni Unite».
fonte
Questo e' il cuore dell'articolo del corriere che piu' mi ha colpito quest'oggi (si, ho un debole per questo tema, si capisce abbastanza, no?).
Nonostante io approvi quasi totalmente il pensiero qui riportato, non posso pero' non sottolineare un errore molto grosso. Un errore che preferirei, e credo preferiremmo tutti, non ci fosse.
O per meglio dire, che la frase sbagliata fosse in realta' accettata per vera.
Si, sto facendo un po' di casino ma e' solo per tenervi un po' sulle spine...
La frase incriminata e' l'ultima: "Non stupisce vedere tutti i paesi arabi e musulmani rifiutarsi di applicare integralmente i diritti umani sanciti dalle Nazioni Unite"
Purtroppo non e' cosi'.
Mi tocca dire purtroppo non perche' nel mio animo io speri che l'Islam infranga i diritti universali dell'uomo mentre invece non lo fa. Anzi, reputo ad oggi questa dichiarazione come una tra le piu' alte espressioni dell'uomo nel secolo scorso, non potrei gioire o sperare nel vederla violata. Universalmnete condivisibili e propri dell'uomo, mi riconosco in tutti loro ritenendoli quasi "sacri".
Tuttavia l'ONU a quanto pare non li ritiene cosi' Universali, a dispetto del loro nome.
Purtroppo.
Di fronte alla palese incompatibilita' tra la dottrina Islamica e questi diritti universali, l'ONU ha infatti preferito rinnagare questa Universalita' che e' il principio cardine degli stessi diritti.
Un uomo va rispettato in quanto uomo, e nessuno puo' violare questo suo status limitando in parte o totalmente i diritti espressi in questa carta. Ed e' qui la grandezza di questa dichiarazione.
Ed e' qui che l'ONU interviene.
Non certo facendo pressioni affinche' questi diritti vengano applicati ovunque o quantomeno dagli stati che, facendo parte dell'ONU e che quindi hanno sottoscritto questi diritti, sono tenuti a rispettarli, quantomeno, ma creando una seconda dichiarazione dei diritti dell'uomo.
Non piu' Universali, stavolta, ma dell'Islam.
Nessuno puo' quindi violare i diritti universali dell'uomo, tranne un Islamico. E l'Universalita' scusate?
Ma dai Leo, te sei fissato, almeno prevenuto... non e' detto che la dichiarazione islamica dell'uomo dica cose contrarie alla dichiarazione universale dell'uomo, come fai a dirlo? Cosa ne sai?
Beh, oddio, ragioniamo insieme. Se si e' sentita la necessita' di creare una seconda dichiarazione, di certo non si tratta di piccoli dettagli, altrimenti ci si sarebbe passati sopra, ne si puo' trattare della stessa cosa, altrimenti non si sarebbe sentita la necessita' di questa seconda dichiarazione.
Inoltre, andandola a leggere (cosa che io ho fatto e che vi invito a fare), si trovano degli articoli allucinanti che violano palesemente i diritti universali.
Eppure e' l'ONU stessa che riconosce all'Islam questi nuovi "diritti" dei Non diritti. L'uomo e' uomo in quanto islamico e maschio, se non lo e' (e quindi e' un non islamico, o un islamico ma non maschio), e' un (bel) po' meno uomo. Questo viene dichiarato.
Assurdo, totalmente assurdo.
L'ONU in pratica dice una cosa e il suo esatto contrario in contamporanea. Lo dice ogni giorno dal 1981. Ed e' lecito pensare che agisca anche tenendo conto di questo.
Un inquietante caso di bipensiero Orwelliano, che va a braccetto con il politicamente corretto, anch'esso di Orwelliana memoria (pensiero unico).
Volete leggere questi articoli?
Non credete che questa dichiarazione sia poi, in fondo, cosi' diversa ?
http://it.wikipedia.org/wiki/Dichiarazione_islamica_dei_diritti_dell%27uomo
http://www.studiperlapace.it/view_news_html?news_id=20050107184105
Fate da voi. Dovreste essere in grado da soli di accorgervi di non essere daccordo. Dovreste essere in grado da soli di riconoscervi contrari a tutti e 25 gli articoli.
Perche' dovreste esserlo?
Perche' se non lo foste, stareste rinnegado la nostra costituzione, i nostri diritti universali, l'europa, tutto quello che vi circonda, la realta' nella quale siete immersi.
PS: sono senza occhiali. Ogni errore sara' corretto non appena saro' in grado di leggere fluidamente.
fonte
Questo e' il cuore dell'articolo del corriere che piu' mi ha colpito quest'oggi (si, ho un debole per questo tema, si capisce abbastanza, no?).
Nonostante io approvi quasi totalmente il pensiero qui riportato, non posso pero' non sottolineare un errore molto grosso. Un errore che preferirei, e credo preferiremmo tutti, non ci fosse.
O per meglio dire, che la frase sbagliata fosse in realta' accettata per vera.
Si, sto facendo un po' di casino ma e' solo per tenervi un po' sulle spine...
La frase incriminata e' l'ultima: "Non stupisce vedere tutti i paesi arabi e musulmani rifiutarsi di applicare integralmente i diritti umani sanciti dalle Nazioni Unite"
Purtroppo non e' cosi'.
Mi tocca dire purtroppo non perche' nel mio animo io speri che l'Islam infranga i diritti universali dell'uomo mentre invece non lo fa. Anzi, reputo ad oggi questa dichiarazione come una tra le piu' alte espressioni dell'uomo nel secolo scorso, non potrei gioire o sperare nel vederla violata. Universalmnete condivisibili e propri dell'uomo, mi riconosco in tutti loro ritenendoli quasi "sacri".
Tuttavia l'ONU a quanto pare non li ritiene cosi' Universali, a dispetto del loro nome.
Purtroppo.
Di fronte alla palese incompatibilita' tra la dottrina Islamica e questi diritti universali, l'ONU ha infatti preferito rinnagare questa Universalita' che e' il principio cardine degli stessi diritti.
Un uomo va rispettato in quanto uomo, e nessuno puo' violare questo suo status limitando in parte o totalmente i diritti espressi in questa carta. Ed e' qui la grandezza di questa dichiarazione.
Ed e' qui che l'ONU interviene.
Non certo facendo pressioni affinche' questi diritti vengano applicati ovunque o quantomeno dagli stati che, facendo parte dell'ONU e che quindi hanno sottoscritto questi diritti, sono tenuti a rispettarli, quantomeno, ma creando una seconda dichiarazione dei diritti dell'uomo.
Non piu' Universali, stavolta, ma dell'Islam.
Nessuno puo' quindi violare i diritti universali dell'uomo, tranne un Islamico. E l'Universalita' scusate?
Ma dai Leo, te sei fissato, almeno prevenuto... non e' detto che la dichiarazione islamica dell'uomo dica cose contrarie alla dichiarazione universale dell'uomo, come fai a dirlo? Cosa ne sai?
Beh, oddio, ragioniamo insieme. Se si e' sentita la necessita' di creare una seconda dichiarazione, di certo non si tratta di piccoli dettagli, altrimenti ci si sarebbe passati sopra, ne si puo' trattare della stessa cosa, altrimenti non si sarebbe sentita la necessita' di questa seconda dichiarazione.
Inoltre, andandola a leggere (cosa che io ho fatto e che vi invito a fare), si trovano degli articoli allucinanti che violano palesemente i diritti universali.
Eppure e' l'ONU stessa che riconosce all'Islam questi nuovi "diritti" dei Non diritti. L'uomo e' uomo in quanto islamico e maschio, se non lo e' (e quindi e' un non islamico, o un islamico ma non maschio), e' un (bel) po' meno uomo. Questo viene dichiarato.
Assurdo, totalmente assurdo.
L'ONU in pratica dice una cosa e il suo esatto contrario in contamporanea. Lo dice ogni giorno dal 1981. Ed e' lecito pensare che agisca anche tenendo conto di questo.
Un inquietante caso di bipensiero Orwelliano, che va a braccetto con il politicamente corretto, anch'esso di Orwelliana memoria (pensiero unico).
Volete leggere questi articoli?
Non credete che questa dichiarazione sia poi, in fondo, cosi' diversa ?
http://it.wikipedia.org/wiki/Dichiarazione_islamica_dei_diritti_dell%27uomo
http://www.studiperlapace.it/view_news_html?news_id=20050107184105
Fate da voi. Dovreste essere in grado da soli di accorgervi di non essere daccordo. Dovreste essere in grado da soli di riconoscervi contrari a tutti e 25 gli articoli.
Perche' dovreste esserlo?
Perche' se non lo foste, stareste rinnegado la nostra costituzione, i nostri diritti universali, l'europa, tutto quello che vi circonda, la realta' nella quale siete immersi.
PS: sono senza occhiali. Ogni errore sara' corretto non appena saro' in grado di leggere fluidamente.
22 ottobre 2010
21 ottobre 2010
La conclusione di una Cerca
Finalmente due giorni fa e' arrivata la mia copia de "La sfera e la Croce" che dopo due settimane di pellegrinaggio per le vie dell'italia arriva nelle mie mani. Non vedevo l'ora di leggerlo.
Ma la vera notizia principe e' il ritrovamento dell'edizione de "Il signore degli anelli" della Rusconi, la casa editrice che deteneva i diritti dell'opera prima dell'uscita nelle sale dell'omonimo film e prima che la Bompiani li comprasse.
Perche' notizia principe?
Perche' erano anni, e intendo almeno 10, che ne cercavo una copia da qualche parte. Ogni vendita di libri usati era occasione per cercare un libro alto con la copertina gialla. Ogni bancarella di libri, ogni Libraccio. Eppure mai nulla.
Fino ad oggi, quando, insperatamente ne ho trovate ben due copie. Essendo sprovvisto di danaro ho dovuto rassegnarmi ad uscire dal negozio senza comprarlo. Mi sono ripromesso di andare Sabato a comprarlo, ma mi sa che non resisto e ci vado domani.
Vi chiederete come mai mi interessa cosi' tanto l'acquisto di questo libro. Forse non ho il SDA a casa?
No, no, ne ho eccome, eppure sono legato sentimentalmente a questa edizione. E' la prima che ho letto (e voi mi direte, cosa diavolo cambia mai tra varie edizioni?) Eh, miei cari, cambia cambia.
Qualcuno disse che il mondo e' diviso in chi ha gia' letto il SDA e chi si accinge a leggerlo.
Io trovo che ci sia una ulteriore distinzione da fare. Chi ha letto il libro PRIMA di vedere il film, e chi ha letto il libro DOPO aver visto il film. Spartiacque simbolico e', appunto, l'edizione di suddetto libro che si possiede (ovviamente tutto il discorso e' mio personalissimo).
La distinzione non e' cosi' frivola, per chi ama questo libro, per chi ama il suo autore, per chi e' in grado di LEGGERE veramente tra le righe del Signore degli Anelli la cosa e' fondamentale.
Lo si potrebbe leggere come un Fantasy , un D&D tra i tanti, un Shannara tra i molti ma questo tradirebbe non solo lo spirito con il quale e' stato scritto il libro ma le intenzioni stesse di Tolkien. Non si tratta di una storia lontana e basta. Non so come spiegarlo. Per me leggere Il Signore degli Anelli ha un respiro piu' ampio, un profumo di ricordi e di nostalgia. L'evocazione di un senso del Bello e del Giusto. Una nitida visione del Bene. Ma non solo. Bisognerebbe conoscere Tolkien, la sua vita, gli altri suoi scritti per accorgersi della portata di questa sua opera. Il boom di interesse per questo libro, a seguito del film, mi sembra molto frutto della sola moda. E' un libro che ha piu' di 50 anni, un capolavoro assoluto, non puo' essere letto solo perche' ci han fatto un film.
Si puo' essere gelosi di un libro? Io un po' lo sono. Quando leggo certe recensioni, oppure sento dire certe frasi da certi individui su questo tema, non posso non pensare con dispiacere a una perla gettata ai porci. Anzi nemmeno, perche' una volta cagata fuori la perla la si puo' pulire e non perde nulla delle sue proprieta' intrinseche. Qui no, mi pare come se qualcuno sporcasse e sprecasse, una volta per sempre, questo libro.
Ebbene, non vi ho ancora spiegato del tutto il perche' della mia ricerca affannosa e finalmente giunta al termine.
In realta' in casa mia esiste gia' una edizione simile, quella che, nel lontano 1999 lessi per la prima volta.
Ricordo ancora dove mi trovavo quando leggevo avido quelle pagine. Ricordo perfettamente che per 6 giorni quasi non posai il libro, che non vedevo l'ora di tornare a casa dalle gite che facevamo (eravamo in montagna) per potermi tuffare sul letto e leggere il prossimo capitolo, e quello dopo ancora.
Pero' e' di mia mamma, che come me e'(anzi, forse meno) e' legata a quel libro. Suo. Non mio.
Me lo dara', nel testamento, certo... Ma fino ad allora?
Ecco il perche' della mia cerca.
Ed il perche' della mia euforia.
Datemi pure dello psicopatico. Se vuol dire questo, lo sono.
Ma la vera notizia principe e' il ritrovamento dell'edizione de "Il signore degli anelli" della Rusconi, la casa editrice che deteneva i diritti dell'opera prima dell'uscita nelle sale dell'omonimo film e prima che la Bompiani li comprasse.
Perche' notizia principe?
Perche' erano anni, e intendo almeno 10, che ne cercavo una copia da qualche parte. Ogni vendita di libri usati era occasione per cercare un libro alto con la copertina gialla. Ogni bancarella di libri, ogni Libraccio. Eppure mai nulla.
Fino ad oggi, quando, insperatamente ne ho trovate ben due copie. Essendo sprovvisto di danaro ho dovuto rassegnarmi ad uscire dal negozio senza comprarlo. Mi sono ripromesso di andare Sabato a comprarlo, ma mi sa che non resisto e ci vado domani.
Vi chiederete come mai mi interessa cosi' tanto l'acquisto di questo libro. Forse non ho il SDA a casa?
No, no, ne ho eccome, eppure sono legato sentimentalmente a questa edizione. E' la prima che ho letto (e voi mi direte, cosa diavolo cambia mai tra varie edizioni?) Eh, miei cari, cambia cambia.
Qualcuno disse che il mondo e' diviso in chi ha gia' letto il SDA e chi si accinge a leggerlo.
Io trovo che ci sia una ulteriore distinzione da fare. Chi ha letto il libro PRIMA di vedere il film, e chi ha letto il libro DOPO aver visto il film. Spartiacque simbolico e', appunto, l'edizione di suddetto libro che si possiede (ovviamente tutto il discorso e' mio personalissimo).
La distinzione non e' cosi' frivola, per chi ama questo libro, per chi ama il suo autore, per chi e' in grado di LEGGERE veramente tra le righe del Signore degli Anelli la cosa e' fondamentale.
Lo si potrebbe leggere come un Fantasy , un D&D tra i tanti, un Shannara tra i molti ma questo tradirebbe non solo lo spirito con il quale e' stato scritto il libro ma le intenzioni stesse di Tolkien. Non si tratta di una storia lontana e basta. Non so come spiegarlo. Per me leggere Il Signore degli Anelli ha un respiro piu' ampio, un profumo di ricordi e di nostalgia. L'evocazione di un senso del Bello e del Giusto. Una nitida visione del Bene. Ma non solo. Bisognerebbe conoscere Tolkien, la sua vita, gli altri suoi scritti per accorgersi della portata di questa sua opera. Il boom di interesse per questo libro, a seguito del film, mi sembra molto frutto della sola moda. E' un libro che ha piu' di 50 anni, un capolavoro assoluto, non puo' essere letto solo perche' ci han fatto un film.
Si puo' essere gelosi di un libro? Io un po' lo sono. Quando leggo certe recensioni, oppure sento dire certe frasi da certi individui su questo tema, non posso non pensare con dispiacere a una perla gettata ai porci. Anzi nemmeno, perche' una volta cagata fuori la perla la si puo' pulire e non perde nulla delle sue proprieta' intrinseche. Qui no, mi pare come se qualcuno sporcasse e sprecasse, una volta per sempre, questo libro.
Ebbene, non vi ho ancora spiegato del tutto il perche' della mia ricerca affannosa e finalmente giunta al termine.
In realta' in casa mia esiste gia' una edizione simile, quella che, nel lontano 1999 lessi per la prima volta.
Ricordo ancora dove mi trovavo quando leggevo avido quelle pagine. Ricordo perfettamente che per 6 giorni quasi non posai il libro, che non vedevo l'ora di tornare a casa dalle gite che facevamo (eravamo in montagna) per potermi tuffare sul letto e leggere il prossimo capitolo, e quello dopo ancora.
Pero' e' di mia mamma, che come me e'(anzi, forse meno) e' legata a quel libro. Suo. Non mio.
Me lo dara', nel testamento, certo... Ma fino ad allora?
Ecco il perche' della mia cerca.
Ed il perche' della mia euforia.
Datemi pure dello psicopatico. Se vuol dire questo, lo sono.
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