Sotto l’azzurro fitto
del cielo
qualche uccello di mare se ne va

né sosta mai
perché tutte le immagini portano scritto

“più in là!”




.

"Io dichiaro la mia indipendenza. Io reclamo il mio diritto a scegliere tra tutti gli strumenti che l'universo offre e non permetterò che si dica che alcuni di questi strumenti sono logori solo perché sono già stati usati"

Gilbert Keith Chesterton



13 aprile 2011

Una storia triste.


Tenta il suicidio e perde la bambina
Ora dovrà rispondere di omicidio 

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Fermiamoci al titolo. Ci immaginimo una donna che prova a suicidarsi. Per sua fortuna non ci riesce ma nel fare questo la piccola che porta in grembo muore.



Riprendiamo a leggere...
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L'America si divide sulla storia di Bei Bei Shuai. «Persecuzione». «No, contano di più i diritti del feto»

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Si parla anche qui di feto. Scopriremo solo piu' avanti che invece...
Continuamo la lettura.

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dal nostro inviato  MASSIMO GAGGI





NEW YORK – Sopravvissuta a un tentativo di suicidio, persa la bimba che aveva in grembo*, depressa, dopo un mese di cure in clinica, Bei Bei Shuai, 34enne proprietaria di un ristorante cinese di Indianapolis, a metà marzo ha tentato di tornare ad una vita normale. Ma, arrivata al suo ristorante, ha trovato ad accoglierla non un assistente sociale ma la polizia. Che l’ha arrestata con una doppia imputazione: omicidio e tentativo di sopprimere un feto. In carcere da quasi un mese, Bei Bei è diventata l’oggetto di una lotta furibonda tra, da un lato, leghe per i diritti civili e organizzazioni femminili** che considerano quella in atto un’ingiusta persecuzione, visto che in Indiana il tentato suicidio non è perseguito come reato, e, dall’altro, il tribunale che, invece, ha concentrato la sua attenzione sui diritti del feto. Violati dalla Shuai secondo i giudici. La Corte di Indianapolis si è riunita per decidere se rilasciare su cauzione la donna dopo una settimana di testimonianze dalle quali è emerso il quadro di un dramma umano che, però, non ha commosso gli arcigni magistrati.  
IL TENTATO SUICIDIO - Alla vigilia di Natale Bei Bei, alla 33esima settimana di gravidanza***, si sente dire dal fidanzato (e futuro padre) che tutto quello che gli ha raccontato fin lì è falso: non la sposerà e non riconoscerà il bambino. Lui è già sposato e non ha alcuna intenzione di abbandonare la sua famiglia. Fatta la sua confessione in un parcheggio, l’ormai ex partner se ne va, lasciandola da sola, in ginocchio, in lacrime. Quando alza gli occhi, la donna disperata vede un davanti a sé un negozio di ferramenta. Entra, compra del veleno per topi e si avvelena. Ma, con sua sorpresa, non muore. All’inizio non si sente nemmeno male. Qualche ora dopo incontra amici ai quali confessa quella che ha fatto, mentre il veleno comincia a fare effetto.
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Attenzione adesso arriva la parte interessante...

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Viene ricoverata: le salvano la vita ma il feto soffre. Alla vigilia di Capodanno i medici la fanno partorire. La neonata viene battezzata. Ma Angel sopravvive a fatica, deve essere intubata.
IL DECESSO DELLA BIMBA - Il due gennaio Bei Bei la tiene con sè, fuori dall’incubatrice, per cinque ore. La piccola muore. E’ questa parte della storia, probabilmente******, che ha ispirato la durezza dei giudici*******. Ma con la donna cinese si sono schierate anche le organizzazioni dei medici per le quali i diritti del feto**** non possono cancellare i diritti civili dei genitori ai quali, in condizioni estreme, tocca decidere se «staccare la spina»*****. Un giudizio assurdamente severo, avvertono i medici, rischia di allontanare dagli ospedali le donne che vivono gravidanze problematiche.

Fonte

Allora, procediamo con calma...

*La bambina non era in grembo. Era stata fatta nascere ed e' stata prelevata dall'incubatrice dove lottava contro la morte dalla mamma che soffriva di depressione.


**Ovviamente del fatto che la piccolA erA unA bambinA, e quindi FEMMINA fottesega a nessuno. Diciamocelo, alle femministe interessano solo le donne emancipate e forti. Quelle deboli, cazzi loro...


*** praticamente all'8 mese. Wiki ci dice che nascere alla 33esima settimana puo' succedere. L'ostetrica di famiglia conferma. Ovvio, non va bene, ma si sopravvive senza troppe complicazioni se seguiti in ospedale. Sempre da wiki apprendo che:  >26 settimane: prognosi molto buona.

**** e ridaje. E' nata, nemmeno troppo prematuramente. Non e' piu' un feto. E' una bambina! Era. Forse sarebbe morta comunque. Forse sarebbe sopravvissuta.

***** genitori un cazzo, staccare la spina un cazzo. Se secondo voi una donna talmente depressa da tentare il suicidio, che esce da una storia non serena e' in grado di intendere e di volere, e' in pieno possesso delle proprie facolta'... bah... io ho i miei dubbi.

******ma solo probabilmente, non si sa mai cosa gli passa nella testa a questi giudici un po' pazzerelli...

*******pazzerelli e duri. Molto duri. Quasi dispotici. Sicuramente chissa' che lavaggio della testa hanno subito. In ogni caso hanno torto. E puzzano.

Detto questo, mi pare evidente che della donna e della bambina interessi poco o nulla ai sedicenti enti per i diritti umani. Si sta cercando di abbassare ancora un po' l'astina "etica" giusto per rosicchiare qualcosa ancora.

Detto questo, mi pare che questo articolo sia stato scritto da una angolatura ben precisa e un po' con il culo. E il titolo ancora peggio.





PS:Tra l'altro, il titolo che appare nella home e' diverso da quello poi dell'articolo.
Indovinate un po' che titolo sara' mai?
Eh... immancabile il corrierone. Che sia per avere piu' clik? Io in effetti ho abboccato come un pollo.

PPS: ma i polli perche' abboccano?

1 commento:

Billa ha detto...

Bella Leo.
Analisi lucida e assolutamente condivisibile.
L'ipocrisia dei giornali, di alcuni giornali, non ha mai limiti...