Sotto l’azzurro fitto
del cielo
qualche uccello di mare se ne va

né sosta mai
perché tutte le immagini portano scritto

“più in là!”




.

"Io dichiaro la mia indipendenza. Io reclamo il mio diritto a scegliere tra tutti gli strumenti che l'universo offre e non permetterò che si dica che alcuni di questi strumenti sono logori solo perché sono già stati usati"

Gilbert Keith Chesterton



15 ottobre 2010

Un simpaticone di uomo

LIBANO
Conclusa la visita di Ahmadinejad in Libano
Il Presidente iraniano ha visto prima di partire il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, e ha attaccato duramente Israele. Una lettera aperta dei giornalisti iraniani contro la visita.

Beirut (AsiaNews/Agenzie) - Il presidente iraniano, Mahmoud Ahmadinejad, è partito dal Libano dopo una visita di due giorni che lasciato una scia di disagio e di perplessità nel paese. Nella notte, prima di concludere quella che ha definito una “storica visita”, Ahmadinejad si è incontrato con il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah. La notizia è stata data dall’organizzazione sciita libanese, dichiarando inoltre che Nasrallah ha fatto un regalo particolare al presidente iraniano: “un fucile che la resistenza catturò ai sionisti (gli israeliani) durante la guerra del luglio del 2006, in segno di lealtà e di gratitudine”.
In effetti, la parte finale del viaggio ha avuto come centro e bersaglio Israele. Ahmadenejad è stato accolto da una folla adorante a Bint Jbeil la cittadina, quasi completamente distrutta durante la guerra dell’estate del 2006 tra i miliziani sciiti di Hezbollah e Israelem considerata la “capitale della resistenza”  da Hassan Nasrallah.  Mahmoud Ahmadinejad ha duramente attaccato Israele:  “Il mondo deve sapere che i sionisti sono destinati a scomparire - ha detto Ahmadinejad - non hanno altra scelta che arrendersi e tornare nei loro Paesi di origine”.
Molte polemiche ha suscitato la decisione dei responsabili del Festival del cinema in corso a Beirut di ritardare la proiezione del film Green Days, di Mohsen Makhmalbaf, che narra la storia dell’Onda verde a Teheran. Gli organizzatori del festival hanno avuto paura di urtare la suscettibilità di Ahmadinejad. Intanto oggi è apparsa sulla stampa libanese pubblica una lettera aperta, firmata da 27 giornalisti iraniani, che accusano il presidente, di "voler innalzare la tensione nel Libano per sviare l'attenzione dai problemi interni" in Iran. I giornalisti, vicini all'opposizione, sostengono che Ahmadinejad "non ha saputo garantire la tranquillità, la pace e la prosperità' in Iran e non vuole che la pace regni neppure in Libano”.


http://www.asianews.it/notizie-it/Conclusa-la-visita-di-Ahmadinejad-in-Libano-19735.html




“Il mondo deve sapere che i sionisti sono destinati a scomparire - ha detto Ahmadinejad - non hanno altra scelta che arrendersi e tornare nei loro Paesi di origine”
In pratica ha gia' deciso che deve scomparire, si tratta solo di aspettare quando finalmente ci liberera' dalla presenza ingombrate d questi sionisti (non persone, neh, occhio). 
Non sono filo israeliano, sia chiaro, pero' ditemi voi se esiste un solo altro stato o un solo altro popolo che e' costretto a vivere quotidianamente guardandosi alle spalle. 
Se minacciassero un altro stato prenderei le sue difese indistintamente lo stesso.
Ahmadinejad ha gia' ampiamente superato la misura. Onestamente pero' non vedo soluzioni.
Un qualunque intervento dell'ONU non verrebbe(viene) ascoltato. Un intervento armato, non se ne parla. Far ragionare il boss la vedo dura. Aspettare che non venga piu' eletto presuppone che l'Iran sia uno stato democratico, cosa che palesemente non e', con buona pace delle intellighenzie. Ok, fa comodo avere qualcuno che tenga testa agli USA, vero. Ma a questo prezzo?

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