Sotto l’azzurro fitto
del cielo
qualche uccello di mare se ne va

né sosta mai
perché tutte le immagini portano scritto

“più in là!”




.

"Io dichiaro la mia indipendenza. Io reclamo il mio diritto a scegliere tra tutti gli strumenti che l'universo offre e non permetterò che si dica che alcuni di questi strumenti sono logori solo perché sono già stati usati"

Gilbert Keith Chesterton



30 giugno 2011

I dogmatici.

Alla base del progetto di Egalia sta la lotta alla discriminazione sessuale. I bimbi, tutti da 1 a 6 anni, non vengono chiamati a seconda del loro sesso ma sono appellati indistintamente con il nome «friend», amico/a, e per dire «lui» o «lei» viene usato il pronome neutro svedese «hen», inesistente nel vocabolario svedese ma usato nei circuiti femministi ed omosessuali. I giochi e i libri sono mischiati, nella tipologia e nei colori, senza creare aree spiccatamente femminili separate da zone maschili. Un esperto di differenze di genere segue gli iscritti ed istruisce le maestre, tutto all'insegna della totale parità. «La società si aspetta che le bambine siano femminili, dolci e carine e che i bambini siano rudi, forti e impavidi. Egalia dà invece a tutti la meravigliosa opportunità di essere quel che vogliono», dichiara una delle insegnanti. Oltre a insegnare a non discriminare i generi, nell'asilo Egalia si gioca con bambole di colore e si leggono libri che raccontano anche storie diverse, come l'amore tra due giraffe maschi. E in libreria non compaiono i classici come Cenerentola e Biancaneve, così ricchi di stereotipi sulla figura femminile.


Fonte


Se l'idea di queste persone fosse vera, ovvero che la sessualita' sia legata esclusivamente al contesto culturale, nessuno avrebbe nulla da dire. Anzi, sarebbe auspicabile che in una scuola, o comunque, ovunque, i bambini non subissero un lavaggio del cervello o nessun condizionamento. Sono bambini e sono molto recettivi nei confronti del mondo che li circonda.
Inculcargli una ideologia sarebbe quasi criminoso.
Quello che si vuol fare in questo asilo, dopotutto, e' proprio liberare i bambini dalla dogmatica differenza dei generi.

Pero', se il dogma fosse il loro?
Nel senso, se davvero ci fossero differenze tra maschi e femmine che vadano oltre alla presenza o meno del "pipino"?

Chiunque ha studiato un poco di fisiologia, o anche solo anatomia, conosce l'importanza dell'apparato endocrino in un organismo. Gestisce il nostro organismo in parallelo al sistema nervoso. Un ruolo importantissimo, quindi, capace di influenzare, bypassando il sistema nervoso, reazioni e stati d'animo, rendendoci piu' propensi ad essere "aggressivi" o "fugaci", auementando la nostra libido o azzerandola.
Ora, pare che nei maschietti e nelle femminuccie, ci siano evidenti differenze nel sistema endocrino (e' quello che gestisce lo sviluppo dei caratteri sessuali secondari).
E anche l'encefalo, nelle dimensioni e nello sviluppo delle varie aree fuzionali del cervello pare che presenti differenze di sesso. Basti pensare che l'encefalo di un uomo ha un volume maggiore del 9% rispetto a quello di una donna. (senza correlazioni con differenze di intelligenza).
C'è quindi un sano dimorfismo sessuale che trova spiegazione evolutivamente, senza troppa difficolta'.
Le femmine che riuscivano a curare maggiormente la propria prole, davano a quest'ultima(e quindi a se stesse) una fitness maggiore. I maschi che riuscivano a fecondare piu' femmine, ad avere piu' prole, avevano un successo evolutivo maggiore.
Quindi i maschietti si sono evoluti piu' aggressivi delle femminuccie.
Quest'ultime si sono evolute piu' empatiche e affettuose dei maschietti.
(almeno, questo parrebbe)
Quindi la principale differenza di sesso tra un bambino e una bambina non ha basi culturali ma puramente biologiche. Il fatto che un bambino preferisca giocare alle armi, o a giochi piu' fisici, e' un retaggio dei comportamenti piu' aggressivi e piu' fisici che ci portiamo dietro da centinaia di migliaia di anni. Milioni di anni.

Bene, dopo tutta questa pappardella non esaustiva e decisamente semplicistica (ci sono 2 libri carini sull'argomento, scritti da una neuropsichiatra, Louann Brizendine se qualcuno volesse approfondire) dove voglio arrivare?

Beh, c'è chi dice una cosa che ha delle basi quantomeno mediche.
Altri che sostengono l'opposto in virtu' di un dogma.
Le differenze tra i sessi sono scritte nei cromosomi, Y≠X. Banalmente.
La sessualita' e' solo culturale. Y=X.
Una delle due cose e' vere, una e' falsa.

Posso dire che quest'asilo, e in generale l'idea che ci sta dietro e' una emerita stronzata?
Basta con questa paura della diversita'!
Altro che omofobici.Questi si che hanno una ossessione, una ossessione per la diversita'.
Cosa c'è di male nell'essere diverso? Nell'essere maschio o femmina? Nell'avere gusti diversi?
E' davvero cosi' invivibile un mondo di pluralita'? Dobbiamo per forza appiattirci tutti alla stessa altezza?
Dobbiamo tutti essere degli "Hen"? Tutti grandi "friend"?
Questa non e' apertura mentale, ma appiattimento su un solo misero orizzonte.
E' cosi' brutto essere diversi? Io preferisco.

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