Sotto l’azzurro fitto
del cielo
qualche uccello di mare se ne va

né sosta mai
perché tutte le immagini portano scritto

“più in là!”




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"Io dichiaro la mia indipendenza. Io reclamo il mio diritto a scegliere tra tutti gli strumenti che l'universo offre e non permetterò che si dica che alcuni di questi strumenti sono logori solo perché sono già stati usati"

Gilbert Keith Chesterton



13 febbraio 2011

Harvard: sbagliate le critiche al Papa


Contro l'Aids più che il condom può la fedeltà

Gli attacchi al Papa sull’uso del preservativo in Africa per combattere l’Aids dovrebbero essere radicalmente rivisti. Merito di un nuovo studio appena pubblicato dallo studioso di sanità pubblica Daniel Halperin, docente alla Harvard University. Come rilanciato dal sito www.missionline.org, tale ricerca, in pratica, dà ragione a Benedetto XVI e alla sua sottolineatura dell’educazione (e non dello strumento «tecnico» del condom) per sconfiggere la diffusione dell’Aids.

Il dato non indifferente - prosegue l'articolo pubblicato su missionline.org - è che la notizia è stata diffusa dall'agenzia Irin, promossa dalle Nazioni Unite, i cui organismi sanitari e di sviluppo - Oms, Unfpa, ... - sostengono abitualmente la soluzione-preservativo rispetto a quella educativa, promossa e appoggiata da missionari ed enti cristiani.

In uno studio recentissimo, Halperin ha preso in esame il caso dello Zimbabwe per capire qualcosa sulla prevenzione della diffusione dell’Aids. In sintesi, il ricercatori di Harvard ha riscontrato che «una riduzione nei partner sessuali conduce a una decrescita delle nuove infezioni da Aids». Il caso Zimbabwe lo dimostra: la prevalenza del virus è caduta del 13% dal 1997 al 2007, un crollo troppo evidente per attribuirlo a motivazioni naturali ma la cui ragione risiede altrove, ha sottolineato lo studioso Usa. «Il modello esaminato ha dimostrato che non si tratta di una curva naturale – ha spiegato Halperin -. Il calo è stato troppo forte. Questo suggerisce che ciò è dovuto a cambiamenti di comportamento e anche i dati empirici derivanti dai comportamenti suggeriscono un cambio».

Secondo il ricercatore la storia di successo dello Zimbabwe avvicina il Paese di Mugabe alla vicenda dell’Uganda, la prima a promuovere una riduzione dei partner sessuali per sconfiggere l’Aids, come visto negli anni Novanta a Kampala e dintorni.

I numeri sono lì a dimostrarlo: il crollo dell’incidenza dei sieropositivi (- 13% in 10 anni) viene dimostrato nella provincia di Manicaland dove dal 1998 al 2003 sono diminuiti del 40% gli uomini che hanno ammesso di avere partner sessuali multipli: lo stesso periodo in cui – segnala Halperin – è diminuita l’incidenza del virus.

Fonte
Di sicuro le industrie farmaceutiche non si rammaricheranno per questo studio.
Dopotutto a loro non interessano i proventi della vendita di milioni e milioni di profilattici, a loro sta profondamente a cuore la salute degli africani, piu' che il loro stesso profitto.
E di sicuro, adesso, osserveremo un cambiamento anche nelle posizioni e nelle parole dei governi, che di certo non sono affatto influenzati nelle loro decisioni dal peso economico di queste potenti industrie, come abbiamo gia' potuto osservare in occasione dell'acquisto del vaccino per la pericolossissima aviaria.
E di sicuro dalla Merkel a Zapatero, passando anche per tutti gli altri, sentiremo parole di scusa nei confronti del Papa, reo, qualche anno fa, di aver detto all'incirca che non bastano i profilattici per curare l'aids e che anzi, affidarsi solo a loro potrebbe peggiorare il problema, mentre occorre, per risolverlo, insistere su un cambiamento comportamentale della popolazione, per esempio riducendo la promisquita' dei propri rapporti sessuali e per questo tacciato da questi governanti e da altri di essere un criminale internazionale, un mostro, un assassino, un essere privo di scrupoli che fa uso del suo potere per tenere le popolazioni africane sotto il giogo di malattie mortali (immagino che tutto questo lo faccia per poter vendere loro i farmaci che il vaticano stesso produce negli impianti sotto San Pietro). Milioni gli africani, infatti, che dopo aver ascoltato il Santo Padre, hanno contratto il virus facendo all'amore senza profilattico e con partner vari. Discorso non molto diverso da quello che fa Halperin, per non dire identico. 
Di sicuro questa notizia non sara' relegata ad il solo Avvenire, ma verra' pubblicata ovunque e avra' una grandissima esposizione sui media che, come abbiamo visto due anni fa in occasione del discorso del Papa, si sono mostrati estremamente sensibili ed attenti sul tema. Non penserete mica che hanno fatto tutto quel trambusto solo per aggredire la Chiesa. Loro hanno veramente a cuore il problema dell'AIDS e la vita di quelle popolazioni, per questo adesso, dopo questa notizia, ne sentiremo parlare ancora molto, esattamente come gia' successo.
Di sicuro.




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