Sotto l’azzurro fitto
del cielo
qualche uccello di mare se ne va

né sosta mai
perché tutte le immagini portano scritto

“più in là!”




.

"Io dichiaro la mia indipendenza. Io reclamo il mio diritto a scegliere tra tutti gli strumenti che l'universo offre e non permetterò che si dica che alcuni di questi strumenti sono logori solo perché sono già stati usati"

Gilbert Keith Chesterton



26 maggio 2011

I peggio genitori


Storm, il bambino che sceglierà se essere maschio o femmina
Nessuno conosce il sesso del piccolo: potrà decidere il suo orientamento senza essere condizionato da norme sociali 




MILANO – Storm ha quattro mesi, capelli biondi, occhi azzurri ed è senza sesso, o almeno questo è ciò che deve pensare chiunque si relazioni con il bimbo o la bimba. Insomma, Storm non deve sapere di essere maschio o femmina e deve essere tenuto all’oscuro quanto più è possibile del significato dei propri organi genitali, in modo che cresca libero o libera di scegliere, senza alcuna griglia mentale. E l’unico modo di regalare questa libertà totale*1 a Storm per i suoi genitori è quello di non rivelare il suo sesso a nessuno, fatta eccezione per le due ostetriche e un vecchio amico di famiglia. Finché il segreto tiene, Storm vivrà come più gli/le garba, senza curarsi di frignare come una femminuccia se è maschio o di giocare con il fucile se è femmina, perché nessuno inculcherà al bimbo/a un modello comportamentale*2. CONTRO GLI STEREOTIPI –Come sottolinea la psicologa Brenda Todd un tentativo di questo genere era già stato fatto negli anni Settanta da una coppia con limitati risultati e gli stessi Kathy Witterick e David Stocker ci hanno già provato con i due precedenti figli, anche se in modo molto più morbido: il piccolo Jazz e la piccolo Kio, rispettivamente di 5 e di 2 anni, sono stati infatti educati nel modo più neutrale possibile rispetto al sesso di nascita, entrambi liberi di pescare dall’armadio pantaloni o gonne, vestitini azzurri o rosa, di giocare con le bambole o con il pallone, crescendo senza alcun condizionamento di genere che li incastri in un ruolo predefinito in nome dell’appartenenza a un genere. Ma l’esperimento effettuato su Jazz e Kio non è stato sufficiente secondo Kathy e David, perché tutto il mondo che ruota intorno ai due piccoli, dai nonni agli insegnanti, dagli amichetti ai parenti, sa che uno è maschio e l’altra è femmina e dunque istintivamente e inconsciamente rischia di dare messaggi che suggeriscono un ruolo*3. «Non piangere come una femminuccia», «Sei sporca e disordinata, sembri un maschiaccio», «Fatti crescere i capelli come una principessa»: quante sono le frasi che si distribuiscono fin dalla primissima infanzia a un bimbo in crescita capaci di determinarne gli atteggiamenti? Tantissime, spesso involontarie e stereotipate, tanto da rendere quasi impossibile capire se e quanto le differenze di genere siano innate o apprese*4.
LA SFIDA DI KATHY E DAVID – Se vuoi conoscere veramente e in profondità qualcuno, secondo i Witterick-Stocker, non dovresti porti il problema di cosa ha tra le gambe*5 e finché i caratteri sessuali non emergono prepotentemente educare un piccolo a essere sé stesso è un dovere fondamentale. Inutile dire che il test*6 della coppia canadese è molto ardito, nonché quasi irrealizzabile nel tempo, anche perché i piccoli amici di Storm non staranno al gioco e la loro influenza sarà pari a quella dei genitori. Essere veramente neutrali*7 nell’educazione è una sfida persa nel lungo periodo, come fa notare Melissa Hines, psicologa specializzata nello sviluppo di genere all’Università di Cambridge ), anche se cercare di non dare troppi condizionamenti è indubbiamente un tentativo apprezzabile. Per il momento i nonni sono arrabbiati e gli amici anche, mentre secondo la mamma e il papà di Storm si tratta di una sfida possibile e di un omaggio al libero arbitrio*8. Sarà curioso seguire Storm nella sua crescita, ma lo stesso interesse da cui sarà circondato il bimbo o la bimba rischierà di renderlo/a una cavia da laboratorio. Maschio o femmina che sia.

Fonte


Quante minchiate e che minchioni; scusate il francesismo ma mi pare sia necessario e anzi dovuto.

*1 Liberta' totale? Mah... Intanto e' nato in Canada. Se avesso voluto crescere in Italia? Ha un nome, e mi sembra che non l'abbia scelto. Ha o non ha un pene. E non l'ha scelto lui. Ha due genitori sfigati, ma non mi pare che li abbia chiesti. Parlera' inglese, ma se non lo volesse sapere? E se la data del suo compleanno non gli piace? Se preferiva nascere in epoca vittoriana? Se volesse essere figlio unico? Dov'è questa liberta' totale? Se volesse essere una mucca? Se desiderasse mangiare le proprie feci? Se non volesse essere soggiogato dalla illiberale forza di gravita'? Perche' non puo' volare? Questo mito della liberta' totale. Cosa vuol dire?

*2 Dovrebbero procedere con l'asportazione di tutto l'apparato endocrino. Senza contare che tutte le sue cellule saranno fastidiosamente marcate da quel limitante, fascista, dispotico di cromosoma X o Y. Sin dai primi mesi, e soprattutto durante il primo anno di eta', con picchi ormonali, in entrambi i sessi, da adolescenti, il nostro corpo si sviluppa anche sotto la spinta degli ormoni, androgeni o estrogeni, che segnano indelebilmente la nostra personalita'. Non e' quindi una questione di condizionamento o di essere incastrati dentro forme imposteci, come parrebbe leggendo l'articolo. Si tratta di essere se stessi. Maschio o femmina. Niente di scandaloso o di malsano.

*3 E ridaje, si nega la naturale e sana differenza che c'è tra un uomo e una donna, che non si limita all'avere o meno qualche centimetro di carne in piu' o in meno tra le gambe. Tutto l'organismo ne e' coinvolto, e anche i comportamenti ne sono condizionati. E' una questione fisiologica prima ancora che culturale.

4* Cazzata, l'ennesima. Leggere Il cervello delle Donne e Il cervello dei Maschi libri carini (ci sono in biblio a Conco). Proprio i differenti tassi ormonali, soprattutto nella prima infanzia condizionano anche i giochi, i comportamenti e i gusti. Per esempio, bambine piu' mascoline, che preferiscono i giochi fisici, il confronto fisico, il controllo del "territorio", etc.. hanno un tasso di testosterone, durante il primo anno di infanzia, sensibilmente superiore alle altre. E via discorrendo. I libri sono proprio interessanti e scritti bene.

*5 No. A mio avviso, quando voglio conoscere una persona, mi interesso della sua totalita'. Anche del suo essere uomo o donna. Proprio nel rispetto del suo essere tale. Io sono ben felice di raccontare di me, delle mie passioni, della mia ragazza, della mia squadra, dei miei libri preferiti, delle mie idee politiche, della mia vita e del mio vissuto, insomma, della mia persona a chi mi sta di fronte. Pretendo che sappia con chi ha a che fare, che mi conosca. (ovviamente se ne vale la pena).
E di contro, proprio nel suo rispetto, mi piacerebbe conoscere di piu' della sua persona. Poi ovvio, non si potra' sapere tutto di tutti, e ci mancherebbe. Pero' qualcosa si.
Probabilmente i Witterick-Stocker non riescono a relazionarsi in modo sano con nessun soggetto, troppo spaventati, o impauriti dal'altrui sessualita'. Ma questo e' un problema loro. Mi pare che non sussista in nessun altro.   

*6 Test. Pensavo si stese parlando di un bambino e di un modello educativo. Non di una cavia e di un esperimento.

*7 Semplicemente perche' non si puo' essere neutrali nella vita. La vita stessa non e' neutrale. Una cellula non e' in equilibrio con l'ambiente che la circonda, ed e' proprio per mantenere questo nonequilibrio che spende energia. Semplicemente non si puo' essere neutri. Scegliere e' esercizio della propria liberta'. Non si puo' essere liberi senza scelta. Essere liberi vuol dire non essere neutri.

*8 Prima test, adesso e' un omaggio. Una sfida possibile. Ma semplicemente un bambino, no?


3 commenti:

Leonardo ha detto...

Ma il povero Storm è stato fregato. Già, perché quel nome non l’ha mica scelto lui. Nemmeno ha scelto i suoi genitori e i suoi fratelli. Non ha nemmeno scelto di nascere in Canada e ai nostri giorni. Forse da grande formerà con i fratelli/sorelle un trio, tipo le nostre Sorelle Bandiera: «Jazz, Storm e Kio», che avrà un avvenire assicurato nei locali per drag-queen. O forse, cresciuto, manderà al diavolo quelli che lo hanno messo al mondo senza prima consultarlo.

http://www.labussolaquotidiana.it/ita/articoli-il-bimbo-che-si-sceglieril-sesso-da-solo-1967.htm

Mi ha copiato!
O forse non si poteva andare a parare altrimenti.
Vabbe', lo perdono.

Luca Crippa ha detto...

E' il punto di vista a discapito della verità. Ed è una tragica invenzione di nientemenoche rulloditamburi squillinoletrombe il Diavolo.

Riccardo ha detto...

Ho pensato le stesse identiche cose che hai scritto quando sono venuto a sapere di questa notizia. Non posso fare a meno di sottoscrivere tutto parola per parola.