Nel mondo moderno esiste, forse per la prima volta nella storia, una categoria di persone per le quali non e' tanto interessante che le cose che succedono possano bene o male succedere, che questi fatti possano essere spiacevoli o spiacevoli e che alla fine tornino comunque a vantaggio di questo o di quell'altro partito: i giornalisti sono interessati semplicemente al fatto che le cose avvengano.
Una delle grandi debolezze del giornalismo, che riflette comunque la nostra esistenza moderna, e' che un'immagine o un fatto devono essere composti solamente da eccezioni.
Ad esempio, annunciamo con squilli di tromba sui manifesti che un uomo e' caduto da una impalcatura, ma non facciamo altrettanto se un uomo non e' caduto da una impalcatura. Eppure quest'ultimo fatto e' fondalmentalmente piu' eccitante, perche' ci segnala che questa torre viva, ricca di terrore e di mistero - l'uomo - e' ancora in giro sulla terra.
Che l'uomo non sia caduto da una impalcatura e' realmente piu' sensazionale ed e' anche qualche migliaio di volte piu' frequente.
Ma non ci si puo' ragionevolmente aspettare dal giornalismo che insista nello scrivere di miracoli permanenti.
Non si puo' pretendere dagli occupatissimi redattori dei giornali di mettere sulle loro locandine titoli come "Il signor Wilkinson e' ancora illeso" oppure "Il signor Jones, di Worthing, non e' ancora morto". Non possono annunciare la felicita' di tutta l'umanita'. Non possono descrivere tutte le forchette che non sono state rubate, o tutti i matrimoni che non si sono prudentemente sciolti.
Da questo ne consegue che il quadro completo che pretendono di darci della vita e' necesariamente falso, poiche' essi sono in grado di presentarci solo l'insolito.
Per quanto dicano di essere democratici i giornali non si occupano che delle minoranze.
G.K.Chesterton - La sfera e la Croce
Nessun commento:
Posta un commento